Un albo d’onore per i giovani più meritevoli nelle discipline scolastiche e negli sport: questa la proposta lanciata tempo fa ad Ercolano dal capo gruppo del Pd Luigi Fiengo. L’iniziativa di per se ammirevole ha riscosso grandi consensi tra i residenti che hanno accolto con soddisfazione un atto di profonda stima nei confronti dei propri figli: “ Finalmente qualcuno ha pensato realmente alle qualità – hanno commentato i cittadini- dei nostri ragazzi sempre più fieri di appartenere a questa terra vulcanica e determinati a rimanerci in nome di una legalità operativa ormai non più chimera per la nostra città. L’appello del consigliere Luigi Fiengo dimostra inequivocabilmente la voglia di fare per il paese di tanti giovani politici che rifiutano di fatto l’appellativo dispregiativo di provincia degradata troppo facilmente associato per anni ad Ercolano. Siamo certi che questa prova di fiducia nei confronti delle nuove generazioni servirà d’esempio per quanti hanno abbandonato Ercolano cercando fortuna a migliaia di chilometri dai luoghi d’origine . Possiamo dire che finalmente è stata scritta una pagina positiva nella storia di una delle perle più rappresentative del Mediterraneo”. Campioni tra i giovani in città non mancano: da top gun dell’aviazione a talenti sportivi, da poeti ad attori già affermati, gli ercolanesi junior riscuotono notevoli successi anche all’estero finendo sul podio di innumerevoli kermesse sportivo culturali di livello internazionale. Allora perché non ricordare a vita questi nomi, questi esempi positivi per tutti annoverandoli in un albo che ne tramandi successi e principi etici in nome di un progresso sociale che progressivamente avvicina Ercolano all’Europa. “ Il mio pensiero è da sempre rivolto ai giovanissimi – ha precisato il capo gruppo del Pd Luigi Fiengo – e alle sacro sante rivendicazioni di chi erediterà questo nostra ineguagliabile monade vesuviana. Occorre innanzitutto creare occasioni d’occupazione e formare professionalmente i nostri ragazzi in modo da renderli competitivi con i coetanei del resto d’Europa”.
Alfonso Maria Liguori