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Ottaviano, ecco le accuse per il politico Giovanni D’Ambrosio

Se ne parlava in città già da tempo, ma solo pochi giorni fa la notizia si è fatta più sicura. Si è detta la parola fine sulla vita politica di uno dei personaggi più autorevoli di Ottaviano. Stiamo parlando dell’ avv. Giovanni D’Ambrosio. D’Ambrosio è stato un uno dei politici più importanti di Ottaviano, originario della frazione di San Gennarello, suo fortino che l’ha sempre sostenuto in ogni battaglia anche politica. Laureato in Giurisprudenza ad appena 23 anni, nel 1985, entra nel consiglio comunale di Ottaviano nelle liste della Democrazia Cristiana.  Nel 1989 viene riconfermato consigliere.  Nel 1990 viene eletto per la prima volta Sindaco di Ottaviano (dal consiglio comunale) e resterà in carica fino al 1992. Nel 1993 alla testa della lista civica di centrodestra “Rinnovamento cattolico democratico”, sbaraglia gli avversari ed è eletto di nuovo sindaco (con elezione diretta). Riesce, nel 1995, ad avere anche la carica di Consigliere Provinciale. La sua carriera politica è stata un crescendo, favorita anche da tanti uomini che l’hanno sempre sostenuto, come l’On. Giovanni Alterio, suo fraterno amico nonché originario della frazione di San Gennarello. Il 10 luglio 1997 il prefetto Achille Catalani sospende per camorra il consiglio comunale di Ottaviano. D’Ambrosio non è e non sarà più sindaco. E’ l’inizio della fine. Nel 2004, D’Ambrosio viene condannato, in primo grado, a 3 anni e 6 mesi di reclusione per reati di peculato, nonché all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Stiamo parlando, ovviamente, dello scandalo dell’Italgest, che ha riguardato 12 tesorerie comunali, per un ammontare di 84 miliardi di lire e che vide frodato il comune di Ottaviano per quasi 14 miliardi. Lo scandalo risale al 1997 e l’allora sindaco era D’Ambrosio. E’ l’inizio di una battaglia legale che proprio in questi giorni pare si sia conclusa, in maniera negativa per D’Ambrosio.

Le accuse principali a D’Ambrosio sul caso Italgest, e contestate dalla sesta sezione penale della Corte suprema di Cassazione, sono di non aver controllato in qualità di sindaco ciò che non era di competenza esclusiva del collegio dei revisori dei conti, e aver cosi generato il dissesto economico circa le irregolarità che portarono le casse comunali ad un dissesto economico e conseguente sigillo attraverso l’Italgest, quella che all’epoca dei fatti fu ribattezzata come “una truffa di 13,972 miliardi di lire”. Si chiude così, con questo ultimo atto, un importante capitolo della storia politica di Ottaviano.

Pasquale Annunziata

 

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