Sorrento: i giardinieri del comune tagliano le piante messe a dimora dagli alunni della scuola Tasso nell’anno internazionale delle foreste

I giovani alberi e cespugli erano stati piantati nel marzo scorso dagli alunni dalle scuola T. Tasso di Sorrento e dai volontari del WWF Penisola Sorrentina che con questo gesto avevano simbolicamente aderito all’iniziativa dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) che ha proclamato il 2011 “Anno internazionale delle foreste”. Purtroppo il duro e fruttuoso lavoro dei bambini e degli ambientalisti, a distanza di appena cinque mesi, è stato vanificato dall’intervento dei giardinieri del comune di Sorrento che, in un “eccesso di scerbatura”, hanno pensato bene di eliminare tutte le piantine messe a dimora. Quella del marzo scorso era stata una giornata all’insegna dell’ottimismo – raccontano i volontari del WWF – grazie alla disponibilità del Vivaio le Tore di Sorrento e alla sensibilità del Dirigente scolastico della scuola T. Tasso, si era riusciti a piantare diversi alberelli e centinaia di piantine da siepe che, una volta cresciute, avrebbero dovuto costituire delle schermature naturali alle tristi cancellate in ferro e ai muri grigi di confine della scuola e, con le loro chiome espanse e dense, avrebbero creato preziose condizioni per molti piccoli animali, insetti, lucertole, farfalle e uccelli, che vi avrebbero trovato rifugio, alimentazione, luogo per la riproduzione e per trascorrervi l’inverno. Doveva essere anche una riqualificazione estetica e naturalistica dei luoghi. Ma come in una maledizione senza fine, il comune, che sembrerebbe aver dichiarato guerra a tutti gli alberi di Sorrento, dopo il totale disinteresse all’iniziativa (che fu interamente organizzata e gestita dalla scuola e dai volontari) ha in questi giorni messo la parola fine alle speranze di tanti, provvedendo a commissionare l’eliminazione delle “erbacce” nei pressi della scuola includendo in tale categoria, assieme al prato naturale, anche mirti, corbezzoli, ligustri, rosmarini, pioppi, cipressi, ecc. che, con cura e fatica erano stati piantati dai bambini e poi innaffiati per mesi dai volontari del WWF.

“Ho immediatamente contattato l’assessore all’Ambiente di Sorrento – continua Claudio d’Esposito Presidente del WWF – per esprimere tutto il mio rammarico per l’accaduto. L’assessore è apparso imbarazzato e si è scusato per l’incidente rimbalzando la responsabilità all’assessore al Verde Pubblico. Ma mentre ognuno si giustifica, e si cercano spiegazioni e responsabili, in città, complice una miope-politica-affaristica messa in atto dall’amministrazione, l’odio e l’intolleranza per gli alberi avanza e Sorrento diviene sempre più una città grigia. come possiamo continuare ad andare nelle scuole ad insegnare ai più piccoli l’amore e la passione per la Natura e le cose belle quando, poi, sono gli stessi amministratori non solo a fregarsene ma, anche, ad osteggiare e distruggere tali propositi? Come si può continuare ad “educare e sensibilizzare” le nuove generazioni se poi gli esempi che vengono dati sono opposti e così devastanti? Il danno fatto non è solo quello materiale dell’eliminazione delle piante, ma anche e soprattutto morale. Esso sta nella disillusione dei bambini che, al ritorno dalle vacanze, si accorgeranno come tutto il loro lavoro sia stato vano”.

L’operazione di piantumazione, a ben guardare – continua il WWF – sarebbe stato un compito che spettava proprio all’amministrazione. Da quasi un ventennio, infatti, la Legge n.113/92 impone l’obbligo per i Comuni di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica, utilizzando spazi verdi esistenti o superfici nuove adatte ad accogliere le piantagioni arboree. A tale scopo, a partire dal 1992, anno di emanazione della Legge 113/92 e della L.R. 14/92, la Regione Campania ha erogato alle amministrazioni comunali cospicui fondi.  “Nel Comune di Sorrento – conclude Claudio d’Esposito – solo per l’anno 1998 sono stati erogati contributi per la messa a dimora di 175 alberi, per l’anno 1999 per la messa a dimora di 181 alberi e così via. Se facciamo un veloce calcolo, fino ai nostri giorni, si arriva a decine di migliaia di euro impropriamente incassati dal Comune, che si dovevano utilizzare esclusivamente per piantare migliaia di alberi di cui, ad oggi, non c’è invece la benché minima traccia”.   Ferdinando Fontanella

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano