Castellammare: la Cassa Armonica, compie 100 anni!

La Cassarmonica (foto Maurizio Cuomo)

La Cassa Armonica, uno dei vanti della città di Castellammare di Stabia, compie 100 anni. La preziosa opera architettonica che si erge maestosa sul centralissimo tratto di Villa Comunale, fu consegnata alla cittadinanza il 4 agosto 1911, dall’architetto stabiese Eugenio Cosenza. Questa storica struttura, ha ospitato per quasi un secolo musicisti e orchestrali di elevato spessore ed ha ispirato ed interessato le opere di numerosissimi personaggi d’epoca, tra i quali: scrittori, poeti, pittori di livello internazionale. L’attuale Cassa Armonica, sorge sulle rovine di una struttura simile, andata distrutta per una fortissima libecciata, per renderla più solida e resistente, l’architetto stabiese Eugenio Cosenza, progettò una nuova Cassa Armonica più bassa e armoniosa nell’estetica, apportando al vecchio progetto una geniale modifica: la messa in opera di una cupoletta sfiatatoio in cima alla struttura. Nonostante gli innumerevoli bruschi eventi atmosferici, la seconda Cassa Armonica del Cosenza, ha resistito egregiamente mostrandosi oggi in tutto il suo originario splendore: una piattaforma di calpestio sollevata dalla quota di campagna per circa un metro, raggiungibile attraverso quattro rampe di scale realizzate in marmo bianco, che si alternano a fioriere. Sulla piazzola poggiano dodici colonnine, collegate tra loro da archetti e arabeschi a traforo che sorreggono la copertura composta da una cupola e una tettoia, realizzate in ferro e vetri policromi, le colonnine sono raccordate alla base a tre per volta da una ringhiera artistica che lascia in corrispondenza delle scale, un comodo ingresso. La conformazione degli elementi di copertura e la campana acustica sottostante alla piattaforma di calpestio, soddisfano precisi requisiti che accrescono ed enfatizzano l’intensità delle onde sonore orchestrate al suo interno. Peccato che oggi, la Cassa Armonica, è preda di teppisti e di atti vandalici: lampioncini divelti o sottratti dai loro originari alloggi, vetri infranti per un imponderato calcio dato ad un pallone dal ragazzo di turno, scritte e sigle di ogni ordine e genere, e addirittura catenacci ancorati alla struttura a suggellare un futile pegno d’amore (purtroppo sempre più di moda in questi ultimi anni), sono solo alcune delle violenze perpetrate ai danni della Cassa Armonica, un patrimonio cittadino in pericolo, che da un secolo è vanto stabiese. Desta quindi stupore che per un tale evento, l’Amministrazione comunale non abbia pensato di celebrare opportunamente, quella che ad oggi è, e rimane un simbolo e una peculiarità del tutto cittadina. E allora diciamo sentitamente: “Tanti auguri Cassa Armonica, nella speranza che nei prossimi cento anni, ti sia data nuovamente l’importanza che meriti!!!”.   Maurizio Cuomo

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano