Aumentare la sicurezza in città. Questo il punto principale discusso nell’estivo consiglio comunale tenutosi giovedì a palazzo Campitelli. A seguito del grave episodio accaduto nella notte tra mercoledì e giovedì scorso, quando un 18enne è stato accoltellato all’addome a seguito di una rissa scoppiata sulla passeggiata del Granatello, il consiglio comunale chiede al ministro degli interni, al prefetto della provincia di Napoli, al questore della polizia di stato di Napoli e provincia, al comandante provinciale dell’arma dei carabinieri di assumere ogni iniziativa utile a garantire un controllo più efficace ed una effettiva tutela dei cittadini. La polemica è nata dall’assenza delle forze dell’ordine nella zona porto dove è avvenuto il violento episodio e dalle continue sollecitazioni da parte degli esponenti politici ad aumentare i controlli anche in altre zone della città, come piazzale Brunelleschi, viale Leonardo Da Vinci e piazza Poli. Infatti, il dissenso del primo cittadino Vincenzo Cuomo era già stato reso noto sulla pagina del suo profilo del social network Facebook, che in una nota aveva scritto: “Abbiamo fatto in questi anni un grandissimo sforzo per riqualificare quell’area e renderla vivibile ai cittadini ed appetibile per investimenti imprenditoriali. Purtroppo le forze dell’ordine non hanno sostenuto questo sforzo, e non presidiano un’area frequentata da più di 5 mila persone ogni sera. E’ questa la sicurezza che offre lo Stato a Portici? Chiedere una pattuglia di polizia dalle 23 alla 1 in quell’area è troppo”. Il documento presentato all’assise è stato appoggiato dai capigruppo consiliari del PD, IDV, SEL, PDCI, PSI e La Destra, mentre per il Popolo della Libertà firmano solo Luigi Scognamiglio e Vincenzo Ciotola. Infatti il capogruppo del PDL, Michele Miranda, non ha firmato il documento, spiegando che dato le numerose assenze tra le fila del suo partito era opportuno prima consultarsi. Una manovra che sottolinea le evidenti fratture all’interno del partito di Silvio Berlusconi. “Ho firmato il documento – spiega il consigliere PDL Luigi Scognamiglio – perché credo che la sicurezza dei cittadini sia un interesse di tutti, al di là di colori politici. La presenza delle forze dell’ordine nei punti caldi della città può solo garantire una maggiore sicurezza al cittadino”. Altro tema caldo è toccato dal capogruppo PDL, Michele Miranda che in una interrogazione che aveva presentato già lo scorso 7 marzo senza ricevere risposta, chiede al primo cittadino perché, nei ruoli del concessionario per la riscossione Equitalia risultino ancora presenti tributi comunali quali TARSU ed altri per gli anni che vanno dal 1999 al 2005, i cui termini di prescrizione per la riscossione appaiono ampiamente decorsi. “Perché il comune – chiede Miranda – in autotutela non provvede allo sgravio di queste cartelle? Chi risarcirà le casse comunali dal mancato incasso di questi introiti? Gli uffici comunali hanno adempiuto ai loro doveri? Cosa fanno i revisori dei conti?”. L’esponente del Popolo della Libertà è anche presidente dell’associazione per i diritti degli utenti e consumatori, e sulla questione spiega: “Denuncerò il primo cittadino alla corte europea di Strasburgo per vessazione al cittadino. Infatti in molti rischiano di ricevere bollettini da pagare di tasse risalenti ad anni fa, ormai andate in prescrizione, ma data la cattiva informazione pagheranno comunque. Questa è una manovra poco trasparente che non tutela per nulla il cittadino”.
Andrea Scala