Via agli aumenti delle tariffe acqua dopo l’assemblea ATO3. Si levano critiche da Portici e Torre del Greco

Forti critiche alla politica e alle scelte del Sindaco Cuomo, e quindi anche della sua coalizione di centro sinistra, prese in data 2 agosto 2011, all’interno dell’assemblea dei sindaci di ATO3, votando, insieme ad altri Sindaci di destra e di sinistra, a favore dell’aumento delle tariffe del servizio idrico. Il Partito Democratico porticese continua ad avere un suo dirigente all’interno del Consiglio di Amministrazione della Gori Spa.
Il Movimento 5 Stelle in particolare ha fatto sentire la sua voce sia da Portici che da Torre del Greco inviando comunicati contro le amministrazioni colpevoli di aver tradito quanto scelto con i referendum sull’acqua della scorsa primavera.

“A dispetto dei 27 milioni di italiani – recita il comunicato del Movimento di Portici – che nei referendum di giugno hanno detto SI all’acqua pubblica e NO ai profitti sull’acqua, i sindaci che compongono l’ATO 3 (Sindaco di Portici compreso), a maggioranza, hanno stabilito l’aumento delle TARIFFE del 10% per l’anno 2011 e 20% per l’anno 2012!
E’ una situazione vergognosa che la Gori Spa continui a privatizzare i profitti e collettivizzare le perdite facendo pagare i cittadini la cattiva gestione senza che nessuno si preoccupi di accertarne le responsabilità. Metteremo in campo nei prossimi mesi tutti gli strumenti a disposizione per informare i cittadini sulle responsabilità degli aumenti tariffari dei prossimi anni.

Dopo i Referendum sull’acqua, era gradito che il sindaco di Portici chiedesse al suo amico di partito Giovanni Iacone di dimettersi dal consiglio di amministrazione della GORI Spa, e proponesse una mozione all’assemblea dell’ATO3 che desse risonanza all’abolizione dei profitti sull’acqua bene comune”.

Simile nei contenuti ed uguale nella sostanza la denuncia e il comunicato del MoVimento 5 Stelle di Torre del Greco che ha partecipato alla seduta pubblica del 2 agosto che poteva essere storica se i sindaci si fossero occupati di eliminare la remunerazione del capitale investito della GORI SPA come imponeva il secondo quesito.

“Non solo questo non è stato fatto – così il testo di questo secondo comunicato – ma i cittadini devono sapere che i loro sindaci o delegati hanno votato per l’aumento delle tariffe delle bollette dell’acqua del 20%”.
Tutti i sindaci nei loro interventi hanno sottolineato, da quello di Castellammare di Stabia al sindaco di Angri, che GORI ha realizzato in questi lunghi anni una gestione fallimentare e inefficiente. Hanno definito la società un carrozzone politico gonfio di personale non necessario che continua a non risolvere i numerosi problemi segnalati dai comuni. Nonostante questo molti sindaci hanno deciso di soccorrere la situazione finanziaria fortemente indebitata di GORI attraverso l’aumento delle tariffe, nonostante la società in questi anni abbia continuato ad avere utili.

E’ una situazione vergognosa che questa azienda mista con netta partecipazione dell’ACEA (Caltagirone, SUEZ) continui a privatizzare i profitti e a collettivizzare le perdite facendo pagare ai cittadini la malagestione senza che nessuno si preoccupi di accertare le responsabilità”. Così, sdegnati, affermano gli attivisti del Movimento di Torre del Greco che hanno presieduto fino all’ultimo all’assemblea preannunciando che metteranno in campo nei prossimi mesi tutti i propri strumenti per informare i cittadini di chi sono le responsabilità degli aumenti tariffari dei prossimi anni. “I cittadini, se vedranno aumentare le loro bollette dell’acqua, dovranno ringraziare i 29 voti a favore nell’assemblea tra cui quello della Provincia di Napoli, dei sindaci di Anacapri, Capri, Casamarciano, Castellammare di Stabia, Ercolano, Mercato San Severino, Portici, Santa Maria la Carità, Sorrento, Torre del Greco, Vico Equense. Tra questi alcuni si vantano di essere difensori dell’acqua pubblica e del risultato referendario, ma nessuno di questi ha avuto il coraggio di accennare e rendere esecutiva l’eliminazione della remunerazione del capitale investito, come previsto dal secondo quesito referendario. Solo il coraggioso comune di Roccapimonte ha proposto di inserire all’ordine del giorno di votare l’eliminazione della gestione privata GORI senza riscontrare l’approvazione della maggioranza”.

 

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