Allarme “campanilismo” ad Ercolano

Allarme campanilismo ad Ercolano. Tornano ad infiammarsi gli animi e le rivalità tra i giovani della comunità vesuviana e i coetanei delle confinanti Portici e Torre del Greco. A monte di una storica quanto immotivata avversità la presunta prevenzione da parte dei torresi e dei  porticeli nei confronti degli ercolanesi. Resinari: questo il termine usato in senso dispregiativo per identificare  giovanissimi accusati di provocare risse e schiamazzi nelle realtà urbane vicine imbarbarendo di fatto la qualità d’esistenza dei cittadini originari dei luoghi. Un simile fenomeno non può che avvilire la comunità civile per la assurdità, l’ignoranza e l’approssimazione sociale nella quale prolifica e si espande a vista d’occhio. Ci si chiede  francamente se chi ha in precedenza governato questa area all’ombra del Vesuvio si sia realmente preoccupato di avvicinare il vissuto di un paese all’atro creando sinergia e cooperazione attiva proprio tra le nuove leve. “ Siamo stanchi di essere ingiustamente etichettati – ha commentato un gruppo di ercolanesi-  quali balordi senza regole e pronti a tutto pur di imporre con la violenza le proprie idee. Non sappiamo sinceramente quando sia nata questa insana convinzione ma ci rattrista l’idea che l’attuale classe politica locale non muova un dito per quanto meno approfondire le logiche perverse alla base di un siffatto processo disgregativo a livello giovanile tra città confinanti. Chiediamo al sindaco Vincenzo Strazzullo di essere più vicino alle esigenze di noi giovani e alle problematiche sociali che giorno per giorno complicano la nostra esistenza. Siamo determinati a rimanere ed investire ad Ercolano : chiediamo solo che ci sia data la possibilità di farci conoscere per quello che realmente siamo e per quello che valiamo. In tal senso invitiamo i nostri coetanei di Portici e torre del Greco ad Ercolano al fine di creare un forum comune nel quale appianare una volta per tutte questioni insulse che poco o nulla hanno a che fare con la tradizione storico culturale dei nostri paesi”. Chiaro il messaggio lanciato da Ercolano: non si può più ignorare la questione,  far finta di nulla.  Si attendono ora le contro misure dell’Assise Locale ercolanese  per dissipare nei giovani indigeni qualsivoglia timore di lassismo gestionale e approssimazione amministrativa nei confronti di un perimetro urbano che già nel tempo ha pagato un prezzo altissimo sul fronte dell’incomprensione tra pubblico e privato. Ci auguriamo che la politica locale questa volta prenda seriamente coscienza di un malessere che rischia rapidamente di degenerare e macchiare definitivamente un’immagine cittadina già fortemente compromessa.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.