Nel lontano 9 aprile c.a. fu denunciato lo stato di degrado di Piazzetta Bracco, fu raccontato il disagio vissuto dai residenti privati del loro spazio associativo, fu evidenziata l’incuria costante e provata la distruzione del parco giochi in essa operativo. Fu svelata la sciattezza dell’Amministrazione comunale nel gestire la nostra e tutte le altre periferie cittadine.
Il mago Bobbio (Sindaco) allora pensò bene di fare un subdolo intervento, apparve e scomparve e dopo una fuggevole operazione di pulizia tutto ritornò come prima o peggio di prima.
Un metodo di amministrazione della cosa pubblica che lasciò sgomenti e ci spinse all’autogestione che rende ancora attuale la nostra proposta “Adotta una piazza”.
Purtroppo, siamo ancora in attesa delle dovute autorizzazioni per rivalorizzare il nostro spazio associativo, di riprenderne la vivibilità e dare al rione un’oasi di sosta e incontro tra generazioni.
E’ necessario, pertanto, riprendere con forza la nostra iniziativa ricordando che il valore positivo dell’azione amministrativa si misura sulla soluzione dei problemi quotidiani e non sulle grandi opere che si annullano nell’invivibilità giornaliera. Una struttura forte non può nascere su basi di argilla. Non si possono condividere: gli sprechi in consulenze, le fusioni societarie senza prospettive, la tenuta di aziende partecipate decotte, le società per azioni a totale sottoscrizione pubblica trasformate in ammortizzatori sociali e senza concrete prospettive di riconversione. E’ da bandire il tentativo di trasformare la Sint in società immobiliare per giustificarne il clientelismo dilagante e la sua sopravvivenza. Devono attuarsi semplificazioni funzionali affermando conduzioni strutturali snelle e tempestive.
Non si può galleggiare amministrativamente ricorrendo al manuale Cencelli nella riformulazione della nuova Giunta sostenuta da una maggioranza politica mostratasi coesa sul compromesso di approvare il Bilancio preventivo 2011 strutturato sull’aumento del prelievo fiscale e la riduzione degli investimenti.
Si è voluto, nel medio termine, confermare la politica fallimentare dei precedenti anni e non produrre sviluppo economico ed occupazione alla città.Il nostro problema, in tale condizioni operative, ha poche possibilità di soluzione ma è nostro dovere civico continuare a batterci e credere che la speranza diventi concretezza.Una concretezza d’intervento che chiediamo anche per via Martucci, ridotta in gruviera con tombini allo sprofondamento, con la sosta degli automezzi che la rende intransitabile nelle ore di apertura e chiusura dell’asilo nido comunale prospiciente, col divieto d’accesso mai rispettato e fatto più grave con l’assenza assoluta di netturbini e di sorveglianza che ha trasformato il cortile dell’asilo in campo di calcetto ed avviato un visivo degrado con la rottura dei lampioni, l’imbratto delle mura, e la costante negligenza nella tenuta degli spazi verdi.
E’ il quotidiano che ha il sopravvento per cui Il COMITATO PRO SAN MARCO richiede immediati interventi risolutivi e quelle autorizzazioni che promuovano l’iniziativa ed evitino forme di protesta più incisive.
Si Annuncia nell’immediato lo stato di agitazione e la vigilanza del quartiere.
IL RESPONSABILE
Luigi Sabbatino