Il 16 settembre nuova Conferenza dei Servizi regionale per il PUC di Volla

Continua la storia del PUC di Volla, una storia cha sembrava ormai in dirittura d’arrivo e che invece, nella migliore tradizione, si rivela infinita.

Venerdì scorso l’ultimo consiglio comunale, richiesto dalle opposizioni e servito dopo un antipasto di manifesti fatti affiggere da entrambi gli schieramenti.

La sinistra definiva il sindaco Ricci contro il Puc, contro la sua città e i cittadini, contro la piccola edilizia privata. A sentire i motivi delle sinistre appare nettamente che il primo cittadino sia spinto alla lotta contro le conclusioni dei tecnici provinciali solo per favorire la speculazione edilizia e l’invasione del cemento.

La risposta del numero uno dell’amministrazione di centrodestra è avvenuta proprio durante la seduta del civico consesso allorquando Ricci in un suo intervento ha affermato «… chi non vuole il PUC a Volla siete voi delle opposizioni che non lo avete votato».

La sinistra chiedeva la ratifica delle conclusioni provinciali, l’amministrazione, forte dell’intervento della Regione Campania, come preannunciato, non aveva alcuna intenzione di ratificare il ridimensionamento del piano urbanistico decretato in chiusura della conferenza dei servizi in Provincia.

Nulla di nuovo all’orizzonte allora?

Non proprio. La notizia è la prossima apertura di una nuova conferenza dei servizi voluta dall’assessore regionale Taglialatela, il quale dopo aver preso atto che la precedente conferenza non aveva fatto altro che acuire le distanze tra quanto progettato a Volla e quanto calcolato dallo staff del dirigente provinciale dr. Ariete.

Il prossimo 16 settembre dunque si riparte. Conferenza dei Servizi con la Regione per trovare un punto di incontro definitivo. Staremo a vedere.

Intanto ci sarebbe da registrare una frase sibillina che diversi cittadini dalle sedie del pubblico avrebbero chiaramente sentito anche se pronunciata a microfono spento: “Questo Puc, in questi termini, non lo faremo passare mai in Provincia”. La frase sarebbe stata pronunciata dai banchi dell’opposizione e chissà se reca con sé un recondito significato che al momento ci sfugge. Anche in questo caso, staremo a vedere.

G.C.

 

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