Alle Terme di Stabia la tensione è salita ancor di più all’indomani delle dimissioni del presidente Lino dello Ioio. I lavoratori e i sindacati sono preoccupati per gli ultimi risvolti. Il presidente del Solaro è andato via senza dare adeguate spiegazioni e dopo otto mesi di gestione in cui il deficit in bilancio è aumentato a tal punto da far andare l’azienda termale vicino al regime dell’art. 2447 ovvero al rischio fallimento. “Il sindaco in tutto ciò non può essere sordo e miope, anche perché tutti i lavoratori hanno mostrato fino adesso spirito di sacrificio ed ancora oggi attendono il pagamento di ben cinque mensilità – ha dichiarato Salvatore Suarato, rappresentante Cisl in un comunicato con la sigla sindacale Cgil- I sindacati operano da sempre nel rispetto dei diritti di tutti i lavoratori, quindi vigileranno affinché non vengono attuati provvedimenti di natura clientelare, ma chiedono, nel rispetto della legalità e della trasparenza, la revisione della pianta organica. Il Sindaco, nell’ ultima riunione, ci ha comunicato che avrebbe provveduto ad effettuare un piano di rilancio ma ahimè siamo ancora in attesa di riceverlo. A breve ci saranno i primi licenziamenti del personale stagionale , in un periodo di massima affluenza, per cui ci ritroveremo con forte disagio avendo avuto una programmazione del tutto non rispondente all’esigenza dell’ azienda”. A rincarare la dose ci hanno pensato i rappresentanti di Usae e Uil che si propongono di valutare la scelta di dello Ioio che fino al giorno prima delle dimissioni ha provveduto a bloccare il pagamento degli stipendi arretrati ai lavoratori per pagare le ritenute irpef del 770 aziendale, oltre a conferire un incarico di consulenza fiscale. Uil e Usae puntano il dito due situazioni in particolare: “abbiamo saputo dagli organi di stampa gli impegni di spesa (circa duecentomila€uro) investiti nel parco idropinico e finalizzati ad organizzare eventi ricreativi senza che tali impegni siano mai stati concordati col consiglio di amministrazione. La inaspettata scelta del presidente di firmare la convenzione con l’Aslna3 che prevedeva il taglio delle com, quindi della riduzione e taglio del budget economico, da duemilioni di €uro ad Unmilionenovemila€uro, è risultata infelice e dannosa per l’economia di un’azienda già disastrata per effetto delle precedenti gestioni”. Infine Usae e Uil si auspicano che dello Ioio torni sui suoi passi per assumersi le sue responsabilità e dare un segno di attaccamento all’azienda termale.
«Siamo seriamente preoccupati dell’ennesimo fallimento manageriale alle Terme, e temiamo che ancora una volta a pagare il prezzo più alto saranno i lavoratori. – hanno detto Filippo Criscuolo della Cgil e Salvatore Suarato della Cisl – Dello Ioio ha pagato lo scotto di essersi opposto ad una lottizzazione del complesso, così come abbiamo fatto noi. Lottizzazione che comprendeva anche spartizioni di posti di lavoro. a cui anche noi ci siamo opposti. Non si è vista l’ombra di un rilancio – hanno continuato i rappresentanti sindacali – nonostante le dichiarazioni del sindaco Luigi Bobbio al momento della nomina dei membri del cda nel novembre scorso. Ora ci ritroviamo con una programmazione delle assunzioni stagionali completamente sbagliata: quando, negli ultimi mesi dell’anno, arriveranno gran parte dei clienti, non ci sarà personale a disposizione». A tal proposito la Sint, la società partecipata che detiene il patrimonio immobiliare di Terme, pare stia portando una ricognizione per eventuali nuove assunzioni.
Raffaele Cava
Francesco Ferrigno