Napoli e la Campania tra aumenti per i cittadini, immobilismo politico e scarsa vivibilità

Nello stesso tempo che le borse vanno giù, l’economia segna il passo e i governi sono sollecitati dalle autorità monetarie mondiali ad un maggior rigore nella spesa pubblica, dalla riduzione delle auto blu agli stipendi e ai privilegi di deputati e senatori alla soppressione delle Province, alla liberalizzazione delle professioni, all’unificazione di piccoli comuni per razionalizzare la spesa, la Regione Campania, stretta nella morsa del patto di stabilità con la determinazione di chiudere nosocomi, imporre il bollino bianco di 50 euro nei pronto soccorso, alla privazione del medico a bordo delle autoambulanze, ad altri aumenti dei ticket su medicinali ed esami clinici ( la Campania deve coprire una quota tra i 15 e i 26 milioni a fronte di un buco di 381 milioni che riguarda tutta l’Italia), provvede a nominare altri due assessori, portando la giunta da 12 a 14 rappresentanti. Il presidente Caldoro, stretto tra due fuochi, assicura che l’allargamento sarà a costo zero. Il Pd con Antonio Marciano ribatte: “Siamo di fronte ad un centrodestra spregiudicato, privo di senso civico e di rispetto delle istituzioni che, sordo ai richiami di Napolitano, è impegnato solo a moltiplicare incarichi e prebende per soddisfare la sete di gestione proveniente dai banchi della maggioranza”. Secondo i calcoli dell’ex vice presidente della giunta Antonio Valiante il costo per la comunità sarà di 216 mila euro l’anno, calcolando che l’indennità di un consigliere sia di 9mila euro il mese oltre ovviamente alle spese di rimborso e al vitalizio di fine mandato.

Il tentativo di accorpare in un unico grande comune l’isola d’Ischia con lo scopo di ridurre le spese di sindaci, assessori e consiglieri, costato 120mila euro per il referendum dei mesi scorsi, è naufragato miseramente per il campanilismo delle sei comunità.

Nell’emergenza rifiuti, ancora non completamente risolta, si scopre che molte assunzioni nelle ditte appaltatrici erano pilotate dai politici di turno a favore di galoppini che riscuotevano lo stipendio, ma non si presentavano al lavoro. Alcuni arresti sono stati eseguiti nei giorni scorsi e non è escluso che altri nomi verranno fuori dal voluminoso dossier ora a disposizione dell’autorità giudiziaria che sta analizzando documenti su appalti e commesse pubbliche dell’Asia, l’azienda della raccolta dei rifiuti.

Sono trascorsi tre mesi dalle ultime elezioni che hanno interessato anche le dieci municipalità di Napoli ma non si riesce a comporre le giunte dei parlamentini. Il centrodestra e il centrosinistra che si sono divise le circoscrizioni 5 a 5 non riescono a trovare un accordo per beghe interne ai partiti.

L’istituzione che, forse, non tutti conoscono dovrebbe occuparsi della manutenzione delle strade, delle fogne, edifici pubblici, aree verdi, viabilità ed essere sedi di prossimità dei cittadini. Se tutto andrà per il verso giusto si comincerà a lavorare non prima di settembre con il rimborso del gettone di presenza.

Intanto l’esercito dei trecentosessanta eletti per rispondere alle esigenze dei cittadini, già percepisce gli emolumenti. Gli stipendi per i presidenti sono di 1.200 euro il mese; vicepresidente 700; assessori 500 moltiplicato per 360 si raggiunge la bella cifra di 2,5 milioni di euro netti l’anno, al lordo 4 milioni, senza contare che molti degli eletti, nella passata legislatura risultavano disoccupati al momento delle elezioni e provvidenzialmente assunti da ditte private con alti stipendi che erano rimborsati dalle municipalità.

Nell’occhio del ciclone, anche il sindaco De Magistris, criticato dal presidente del consiglio Pasquino, solo tre sedute in due mesi – denuncia l’ex avversario politico – rispetto al sindaco di Milano Pisapia che nello stesso periodo ha convocato la sua giunta 11 volte. Critiche anche al presidente Luigi Cesaro da parte del presidente del consiglio provinciale, Luigi Rispoli che lo accusa di immobilismo.

In prospettiva la Coppa America, il Forum delle culture che durerà tre mesi, due eventi che richiameranno migliaia di turisti. La città non può perdere queste ghiotte occasioni per risalire la china dal 150° posto della classifica sulla vivibilità assegnatogli nell’ultimo anno.

Mario Carillo

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