Peschereccio affondato, il timoniere ammette: «…ho sniffato coca, ma pensavo di scansarla»

Maurizio Santoro, il timoniere del portacontainer Jolly Grigio avrebbe ammesso di aver sniffato cocaina, pur precisando di non essere consumatore abituale. Santoro è stato interrogato nel carcere di Poggioreale. I magistrati hanno ascoltato anche il terzo ufficiale del portacontainer, Mirko Serinelli, anch’egli indagato per naufragio e omicidio colposo plurimo. Gli interrogatori in carcere sono durati complessivamente circa quattro ore. A quanto si è appreso, Santoro avrebbe negato che non vi era nessuno ai comandi della nave al momento dell’impatto. Il timoniere avrebbe sostenuto di avere esortato il terzo comandante a suonare la sirena d’allarme ed ha affermato “… pensavo di scansarla”. Il terzo comandante si sarebbe giustificato sostenendo di averci provato ad emettere il segnale acustico, ma la sirena non funzionava. Da un accertamento fatto eseguire dai magistrati agli uomini della Capitaneria è risultato invece che la sirena era perfettamente funzionante. Per quanto riguarda l’assunzione di droga si sarebbe giustificato, dicendo di essere molto stressato per il lavoro. I pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo, secondo indiscrezioni dovrebbero domani avanzare al gip la richiesta di convalida dell’arresto e di emissione di ordinanze di custodia cautelare nei confronti di entrambi gli indagati. L’idea degli inquirenti è quella che i due uomini dell’equipaggio arrestati, al momento della tragedia non si trovassero all’interno della cabina di comando.

 

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