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Turismo, Sicignano (CdL): “Castellammare paga assenza di programmazione della giunta”

«E’ oramai evidente che sul turismo Castellammare paga l’assenza di programmazione della giunta. E ciò è davvero incredibile, considerato che oramai l’unica cosa che ci rimane in città è proprio quello: il turismo, o meglio il turismo potenziale» è quanto sostenuto dal consigliere comunale di opposizione Antonio Sicignano, leader del Cdl stabiese, che ha annunciato di indirizzare al sindaco Bobbio una interrogazione consiliare per evidenziare l’assenza di programmazione turistica.

«Si pensi che, al di là di alcune piccole vicende episodiche, l’unica cosa fatta, probabilmente giusto per far vedere di fare qualcosa, è quella di aggregarsi ad una Convenzione tra i Comuni Vesuviani, (con Boscoreale, Boscotrecase, San  Sebastiano al Vesuvio e molti altri) relativo ad un progetto promosso dal comune di Portici, per partecipare ad un bando promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento per lo sviluppo e la competività del Turismo».

«Ora, – tutto il rispetto per il Comune di Portici e le altre città vesuviane, come Boscoreale, Boscotrecase, San  Sebastiano al Vesuvio e Torre Annunziata – la prima domanda è: cosa c’entra Castellammare con i comuni vesuviani?. Senza dimenticare che l’enorme potenziale turistico della nostra città impone che la cittadina stabiese partecipi al bando del Ministero del Turismo con un suo progetto, che quindi si riveli più attinente ai bisogni turistici della città, magari esteso agli altri comuni della penisola sorrentina, con cui siamo sicuramente più simili, sia da un punto di vista territoriale che morfologico, rispetto ai comuni dell’area vesuviana, con cui – a mio avviso – condividiamo poco o niente».

Nella sua interrogazione Sicignano quindi chiede se la mancata redazione di un progetto da presentare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sia dipesa da una grave assenza di programmazione della giunta o meno; e quali siano le attinenze turistiche, che il progetto intende preservare, sussistenti tra Castellammare e i comuni vesuviani, come Boscoreale, Boscotrecase e altri..

«Orbene, pur ammesso che io non ho ancora compreso, per quanto riguarda il Turismo, cosa c’entri Castellammare con Boscoreale, Boscotrecase, San  Sebastiano al Vesuvio ed altri (città – per carità – di grandi tradizioni culturali e turistiche, ma con caratteristiche diverse dalla nostra; ad esempio in merito al turismo enogastronomico, che il progetto pure mira di promuovere, la nostra città presenta connotati notevolmente diversi dalle altre) mi permetto di esprimere delle riserve in merito alla partecipazione della nostra città al medesimo progetto».

«Ciò non solo perché ritengo che la nostra città debba guardare alla penisola sorrentina e non all’entroterra, ma perché c’è il rischio che la nostra cittadina, per le sue caratteristiche diverse da molti comuni dell’entroterra, possa, alla fine, guadagnare un calo di immagine e finire per valorizzare, poco o niente, tutto ciò che di diverso abbiamo rispetto ai paesi vesuviani, che pur tuttavia rappresentano qualità di eccezionale rilevanza. Si pensi al turismo marittimo – o a strutture come Marina di Stabia, pure ricomprese nel progetto – che rischiano di finire nel dimenticatoio se l’unico modo attraverso cui si intende promuoverle è in partenariato con i comuni vesuviani, che non avendo il mare hanno qualità diverse da valorizzare».

«Per non parlare poi di tutte le attrattive turistiche che noi possediamo, che sono state dimenticate o omesse dal progetto, come Grotta San Biagio e molte chiese cittadine; o come il Faito, che rappresenta una delle poche realtà che in 7 minuti ti permette di raggiungere altezze di 1.500 metri, che ovviamente non è compreso nel progetto che riguarda solo il Vesuvio, e che invece se fosse stato valorizzato avrebbe giovato per Castellammare molto più del Vesuvio stesso».

«Quella offerta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento per lo sviluppo e la competività del Turismo – conclude Sicignano – è una ottima opportunità per i comuni affinché incentivino, senza incrementi di spesa, il turismo. Credo però che Castellammare, ancora una volta, a causa di una scarsa programmazione, abbia sbagliato la strada per raggiungere l’aspirato risultato».

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