Terme di Stabia, il PdL: “Indietro non si torna”

Alla vigilia della partenza ferragostana, preoccupati dalle dimissioni volontarie dell’ultimo Lino Presidente delle Terme, e del finanziamento alla Sint, da parte di Bobbio, di 300mila euro indispensabili alla tutela del patrimonio nell’interesse della Città e dei lavoratori termali, la troika dei segretari e dei capigruppo consiliari del centro sinistra, chiede un ennesimo e mediatico consiglio comunale tematico che accerti la buona gestione sulle Terme dei passati sindaci VoPoS. ex Comunisti,(Vozza,Polito,Salvato), a loro volta interessatamente coadiuvata da esperti consulenti (di Platino e di oro) a partire dalla Galco consulting (1miliardoquattrocentomilioni) transitando per Nomisma (di Prodi) e del suo presunto figlioccio Benedusi, per finire ad Albanese ed all’eretico Bruno, amministratore unico, ed anche unico esperto nello sfruttamento e Gestione Ottimale delle acque, ad esclusivo vantaggio e nell’interesse della sua parte politica.

Di pari passo, con l’ex A.U. Iovieno, che a seguito del suo motivato licenziamento(appena il 5 novembre del 2010) pretenderebbe la modica cifra di 150mila euro, per la lesione della sua professionalità nell’aver convenzionato al ribasso la FKT, per la mancata presentazione di un piano di sviluppo e rilancio, o al completamento delle piscine termali, e/o al pagamento di fornitori e lavoratori, considerato che, oltre a lasciare inevasi pagamenti a fornitori per circa Unmilione di €uro, ha lasciato 5 mensilità più quattordicesima da erogare ai lavoratori prima della sua destituzione.

Nella genetica politica di tale avversità alle Terme Nuove, si annovera , ab initio, il professor Polito Lino, l’ultimo Sindaco eletto dal Consiglio Comunale, che, sbagliando in modo superficiale può darsi, appose la sua firma nell’anno 97 in calce alla autorizzazione della FKT delle Terme, in fascia A e non C come era prescritto nella pratica, dando così inizio al lento ed inesorabile declino dell’attività termali durante il suo decennale sindacato senza tacere di alcuni favori, concessi a sodali ed amici con lo sfruttamento a parcheggio dell’area di proprietà Sint(cosiddetta Cannetiello) dirimpetto all’hotel dei congressi, nell’incrocio di viale puglie, e di altre aree di pertinenza delle Terme, forieri di contenzioso, ancora perdurante per i campi da Tennis, ai prodotti cosmetici per il Ristorante, e così via.

Tuttavia tale criminoso disegno contrario alle aspettative ed agli interessi della città, nel settore termale va inquadrato nell’opera demolitoria della gestione pubblica della Sanità di un altro bassoLino, che ha portato al fallimento della Regione Campania con un disavanzo di 500 milioni di euro nella sola Sanità, con l’aumento dei ticket e limitazione delle cure termali, per cui da un milione di cure(Fkt centro di alta eccellenza) eseguite negli anni precedenti alla gestione della sinistra, siamo passati al tetto di un milione di euro(appena per la sopravvivenza), con un tracollo finanziario delle entrate di oltre il 60% per quanto attiene solo il settore della riabilitazione. Inoltre hanno letteralmente distrutto il centro benessere realizzato alla fine degli anni 90’ attraverso la 488, con l’ausilio di collaboratrici rigorosamente diessine, estrapolando la medicina sportiva(inaugurata per ben tre volte) dal centro di riabilitazione per creare posti di comodo ad amici di bottega e compagni sindacalisti.

Nel contempo a Castellammare, compagni e faccendieri di partito, ristrutturavano Le terme antiche in assenza un piano integrato industriale con le Nuove, dotandole di una doppia direzione dei lavori, consentendo anche il subentro alla direzione tecnica, a titolo ereditario, di una parente del direttore, che intanto era prematuramente scomparsa, tanto che l’intero attuale centrosinistra oggi chiede a Bobbio di predisporne uno stabilimento, almeno da integrare con i chioschi dell’acqua della Madonna, con la ristrutturazione di Piazza Fontana Grande, e di tutto il Centro antico.

Nell’occasione ricordiamo a noi stessi ed ai consiglieri comunali del PD, tanto creduloni da pensare di aver risolto la questione morale all’interno del Partito portando due ex democristiani ai vertici del partito e del gruppo, che, a ridosso dell’abbattimento del Muro di berlino e della consequenziale disoccupazione dei VoPoS, un altro Professore di sinistra memoria(Antonio Di Martino) coadiuvava Polito, nella gestione dei rapporti con le Terme Nuove e Vecchie, fino al punto da istituire la STU (società di Trasformazione Urbana) per il Centro Antico, a tutt’oggi a mente ancora esistente. Che Penati fa considerare falliti i progetti, partoriti nella stessa area di Falk, di Sesto e di Castellammare, ormai Stalingrado italiane in declino inesorabile. Potremmo, a ben ragione, elencare la incapacità di questo centrosinistra a gestire con sagacia i fondi pubblici, basti solo immaginare che dal mutuo di 2milioni di €uro di dicembre 2006 contratto dalla Sint, a quello di ben 4milioni contratti dal comune nel dicembre 2007 conferiti nella disponibilità Sint, che sommati alle perdite di esercizio alle Terme dal 2007 al 2010 intorno agli Ottomilioni di €uro, hanno in questo modo determinato in appena quattro anni una complessiva perdita, a carico dei cittadini stabiesi e della comunità, di circa 15 milioni di €uro senza mettere mano ad un misero straccio di piano industriale, di sviluppo e di rilancio dell’azienda, opere contemplate e realizzate a parte.

In conclusione, siamo disponibilissimi ad un confronto aperto con la città, nell’ambito del consuntivo 2011, e nel Consiglio Comunale a discutere delle cause dell’attuale degrado del patrimonio termale e dell’indotto, inclusi l’imbottigliamento delle acque, considerato che sono sotto gli occhi di tutti gli effetti della gestione dissennata, clientelare , della sinistra perpetrata a partire dal 1994 in poi , in sinergia con la rossa provincia e regione Campania oramai caduta in Basso Lino, tanto da decretarne il definitivo fallimento alle scorse elezioni politiche, regionali, provinciali, comunali ed anche condominiali.

Il PdL stabiese ed il gruppo consiliare del PdL

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