Dopo i crack Parmalat, Cirio, Argentina, Lehmann Brothers, il mancato rimborso di altri titoli obbligazionari tiene in apprensione decine di risparmiatori: infatti nel giugno scorso non è stato rimborsato il prestito obbligazionario che il gruppo alimentare Arena aveva chiesto nel 2001.
Le obbligazioni avevano scadenza 2006, ma nel frattempo è subentrata al gruppo in difficoltà la società lussemburghese Agria Finance che ha prorogato la scadenza al giugno di quest’anno, quando la stessa Agria ha proposto la svalutazione dei titoli (da 130 milioni a 18 milioni di euro), posticipando la scadenza al giugno 2014.
In questo modo però i risparmiatori, a distanza di oltre 10 anni non hanno ancora ottenuto la restituzione del capitale, per un investimento che era previsto come quinquennale; la società, con la complicità delle banche ha raccolto denaro ingannando i risparmiatori, senza fornire alcuna informazione sulla natura dell’operazione finanziaria.
L’Unicons (Unione Tutela Consumatori e Cittadini) ha invitato tutti i risparmiatori coinvolti a contattarla per valutare azioni di risarcimento danni nei confronti delle banche che hanno venduto i titoli.