Portici, in fiamme villa d’Elboeuf, la denuncia dell’associazione Borgo Antico

Pomeriggio di panico quello del 19 agosto per i cittadini di Portici. Un incedio è divampato nella settecentesca villa d’Elboeuf, struttura abbandonata ormai da anni che si trova a ridosso del porto del Granatello in piazza san Pasquale. Erano le 17 quando una nube di fumo è iniziata ad uscire dal tetto e dalle finestre del ormai fatiscente edificio, attirando l’attenzione di numerosi cittadini che passeggiavano sul lungomare porticese. Il fumo ha invaso in pochi minuti la strada, il parcheggio dell’anm che si trova a pochi metri dell’edificio e le abitazioni nelle vicinanze, ma il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha riportato il tutto alla normalità. A bruciare sarebbero state alcune sterpaglie presenti all’interno dell’edificio, e la presenza di un gruppo di ragazzini che sono fuggiti all’arrivo degli uomini del 115 fa pensare ad un atto vandalico. La villa d’Elboeuf fu fatta costruire nel 1711 da Emanuele Maurizio di Lorena, principe d’Elboeuf ed è considerata dagli esperti uno dei più grandi capolavori dello stile tardobarocco napoletano. Tuttavia da molti anni è abbandonata a se stessa, è sotto la tutela dell’ente ville vesuviane e di recente è stata inserita nei progetti di recupero afferenti il Miglio d’oro. Antonio Lippolis, presidente dell’associazione di commercianti Borgo Antico che da tempo lotta per la tutela ed il recupero delle ville cittadine commenta: “E’ una vergogna che una struttura così importante sia abbandonata da anni. Potrebbe essere una grande risorsa per la città, ma come sempre è alto il menefreghismo da parte delle istituzioni. C’erano diversi progetti che riguardavano la settecentesca villa, come ad esempio quella di trasformarla in struttura alberghiera, ma ancora una volta il tutto è finito in una bolla di sapone. Più volte – continua Lippolis – l’edificio è stato preso di mira dai vandali che hanno arrecato grossi danni alla già fatiscente carcassa della villa, ma mai nessuno si è preoccupato di arginare questo fenomeno”.

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