De Laurentiis da Barcellona: ” Mercato chiuso, tranne per eventuali giovani come Chavez, Sabato presentazione del Napoli in Piazza Plebiscito”

il Presidente Aurelio De Laurentiis esordisce in conferenza stampa da Barcellona ringraziando i presenti e chiudendo il mercato, ma non è escluso che potrebbero esserci colpi di scena, inoltre Aurelio De Laurentiis annuncia che Sabato alle 21 il Napoli sarà presentato a Piazza Plebiscito. Ci sara’ anche il cardinale Sepe ed il sindaco De Magistris. Ma attenzione pensiamo che possa esserci un colpo ad effetto cinematrogafico del Presidente partenopeo ed a sorpresa possa presentarsi sul palco con il quarto tenore. Ecco quanto evidenziato da IlGazzettinoVesuviano:” Vi ringrazio di essere qui, è una giornata molto importante: dopo essere risorti dalle ceneri di un fallimento, siamo a tutti gli effetti una squadra nuova che si porta dietro il meglio della sua storia. E’ una grande prova qui al Camp Nou, è per noi fondamentale vedere come si fa il calcio a livello industriale guardando al futuro e non al passato. Dopo questa premessa, voglio ringraziare tutti i giornalisti e il presidente del Barcellona che ci ha invitati”.
Cosa mi aspetto? “Io credo che oggi avvengano due cose importanti, la prima è una grande festa del calcio perché è un incontro tra due forze giganti da un punto di vista dei supporters, dei tifosi, Napoli ha una delle più forti tifoserie numericamente e non solo del mondo, come calore, capacità di essere il dodicesimo in campo, e dall’altra parte abbiamo  una squadra, una società, che conta su fb il primo posto con 14 milioni e ottocentomila fa: questo l’aspetto più importante. Poi io non metto in discussione la forza di un Barcellona che ho visto contro il Real Madrid, fare innervosire Mourinho, l’ho vista segnare il terzo gol da orgasmo, e quindi questa capacità orgasmica di dare emozioni a tutti, anche ai non tifosi del Barça dallo stadio virtuale, significa che per noi è una gara importante. Squadre importanti come l’Inter qui hanno preso legnate importanti pur essendo corazzate. Oggi vedremo il nostro stato atletico e psichico anche degli ultimi arrivati come Lavezzi e Cavani. E’ una rifinitura di lusso per la prima di campionato sempre che si trovi un accordo con i calciatori”.

“Il nostro modello per la scugnizzeria è il Barcellona. All’inizio ci siamo dovuti occupare soprattutto della prima squadra, poi con Mazzarri abbiamo deciso di far giocare la Primavera come la prima squadra. Avevamo problemi prioritari, come quelli di uscire dalla C e dalla B e di affermarci in A. Ora abbiamo messo Sormani a lavorare in un territorio pericolosissimo, dove si vuole sempre che 2+2 faccia 7 e non 4. Ma ora noi daremo una svolta al settore giovanile e soprattutto un’immagine più internazionale. Investirò sul territorio dove nessuno vuole investire”

“Gilardino non può diventare un giocatore del Napoli. Il nostro mercato è chiuso, tranne alcune operazioni di giovani come Chavez, che posso dire arriverà presto. Ho sempre detto che il mercato del Napoli è sempre aperto. Semmai abbiamo bisogno del mercato di Gennaio per capire se si potrà fare qualcosa, ma lo valuteremo allora, non ora. Scudetto? Noi vogliamo competere, ma nella nostra filosofia conta soprattutto la crescita del gruppo, del collettivo, che è la nostra vera forza. Parliamo sempre dell’attacco, mai della difesa o dei portieri”

“Per noi è un onore giocare in Champions. Il problema è che siamo in quarta fascia, così probabilmente prenderemo tre squadre molto molto forti. Ma per noi sarà un piacere giocare contro i più forti, perché capiremo subito dove ci troviamo, quali sono i problemi, come porre rimedio. E’ così che si cresce”

“Io non capisco dove vuole arrivare il calcio. Anche in Spagna sciopereranno perché non ce la fanno più a sostenere certe spese. Il problema è come sempre Infront. Quattro anni fa, contro il Panionios abbiamo introdotto il sistema del pay per view. Guadagnammo un milione di euro contro i 5 mila che ci offrivano le varie televisioni, tra cui quella di Berlusconi. Nuotiamo in tutte queste contraddizioni, perché giochiamo, giochiamo, giochiamo sempre, ma non ci fermiamo mai a parlare un attimo tra di noi per capire cosa fare, per prenderci determinate responsabilità. Sto chiedendo da due anni a Platini di fare un gioco differente: cancellare le competizioni esistenti e fare solo una grande competizione europea cui dovrebbero partecipare solo le prime classificate dei campionati locali. Guadagneremo dieci volte quello che guadagnamo ora. Cosa aspettiamo? E poi c’è da capire certi soldi da dove arrivano. Perché le regole devono valere per tutti, non può arrivare un tizio ricco dall’Azeirbagian e fare Banco!”

“I miei colleghi devono seguirmi? No, facciano pure i fatti loro, falliscano pure. Stanno pensando ancora allo scudetto del 2006 invece di pensare al futuro. Il Signor Abete si deve far da parte. Quante volte gli ho detto di mettere mano alla legge 81 del 91? Si continua a ignorare che i club sono diventati Spa, ed è una mancanza da denuncia. Serve uno scatto di maturità, di crescita culturale sul piano dell’impresa. La Lega deve essere la casa dei club, non il posto dove si fanno le combine. E’ la nostra casa, la nostra associazione, dove noi dobbiamo gestire la nostra vita industriale e professionale. Sono contro l’ignoranza, che è quella di non voler capire il momento di crisi che stiamo attraversando. E’ chiaro che ad Abete importa che il campionato possa partire, e quindi farà in modo di far firmare il contratto collettivo e di non essere così tirato in ballo. Perché ognuno pensa a se stesso in questo mondo. A salvare il suo posto”

Cosimo Silva

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