I commercianti di Ercolano: “40mila persone in visita al Vesuvio? E dove sono passati?”

“Quarantamila visitatori a Ercolano? E per dove sono passati?”: esordiscono così gli esercenti della comunità vesuviana polemizzando con il dato ufficiale dell’Ente Parco che parlerebbe sino alla prima metà di agosto di oltre quarantamila presenze in visita al Vesuvio. “Con particolare riferimento alle attività ristorative – hanno precisato i commercianti – ci interroghiamo sulla veridicità di un sondaggio che ci lascia a dir poco sconcertati. Ormai Ercolano è stata di fatto snobbata dai tour operator nel senso che una volta lasciata l’autostrada i bus si recano direttamente verso l’arteria che conduce al cratere più famoso d’Europa ignorando di fatto il paese. Altro che presenze record di questo passo dovremo trasferire le nostre attività altrove per evitare l’inesorabile fallimento: non comprendiamo come possa l’amministrazione locale tacere su questioni di vitale importanza per la città e come sia stato possibile fare promesse da marinaio in periodo elettorale essendo ben a conoscenza delle enormi disfunzioni che sono già costate negli anni un prezzo altissimo ad onesti contribuenti. E’ giunto il momento di aprire gli occhi e guardare in faccia la realtà: l’economia locale è in agonia per non parlare dell’improduttività imprenditoriale indigena. Chiediamo l’immediato intervento della Giunta tutta e del sindaco Vincenzo Strazzullo per cercare quanto meno di salvare il salvabile e porre fine a questa tragica comica farsa che dura ormai da troppo tempo”. C’è esasperazione tra coloro che hanno avuto il coraggio di rimanere ed investire ad Ercolano. Non è inopportuno parlare di coraggio se si pensa al numero di morti ammazzati registrato negli anni addietro in paese e all’efferatezza di clan mafiosi pronti ad accaparrarsi il controllo del territorio a suon di agguati mortali ed estorsioni. Parole, solo parole per fronteggiare un’endemica crisi che sembra ormai votata alla cronicizzazione. Faremo, diremo, invertiremo la rotta: questi i messaggi lanciati illo tempore da chi oggi ha l’onore di rappresentare pubblicamente una città dalle potenzialità produttive enormi. Disamore per i luoghi, incompetenza, inaffidabilità operativa:queste le accuse mosse dai residenti ad un governo locale di cui ormai si conoscono i membri consiliari più per gli pseudonimi che per i reali dati anagrafici. “Ci auguriamo che a settembre – hanno concluso gli esercenti – si muova qualcosa a livello amministrativo ma siamo veramente sfiduciati nei confronti del Comune. Tutto ci saremmo potuti aspettare tranne  lo stallo in cui ci siamo venuti miseramente a trovare per colpa di chi non ha nemmeno avuto il coraggio di assumersi le proprie responsabilità dinanzi all’elettorato. Sinceramente più in basso di così proprio non si può”.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.