San Giuseppe Vesuviano: visita al Centro Caritas “Don Tonino Bello”

Il 15 agosto, nel giorno più caldo dell’anno, ci siamo recati a fare visita al Centro Caritas “Don Tonino Bello” di via Roma a San Giuseppe Vesuviano. Mentre gran parte della gente si trova in vacanza, mentre le strade sono pressoché deserte, in questo centro di accoglienza, operano alcuni volontari che dedicano un po’ del loro tempo libero a favore dei meno fortunati.

Entriamo nel centro e ci viene subito incontro il vice direttore della Caritas Diocesana, Raffaele Cerciello, il quale gentilmente si presta a rispondere ad alcune domande.

Quest’anno, per la seconda volta il Vescovo di Nola monsignor Beniamino Depalma ha lanciato l’appello “Agosto con il grembiule”. In particolare si è rivolto ai giovani affinché riservino un po’ del loro tempo libero a favore dei meno fortunati. Secondo lei, quest’appello è stato recepito?

“Sicuramente si. L’appello non solo è stato recepito dai giovani, ma anche dai ragazzi di 10-15 anni che hanno dato un piccolo contributo, sollecitati dai genitori stessi. Quindi tutto ciò si è trasformato in una formula educativa che il genitore trasferisce al figlio”.

Cosa significa per i giovani stare qui?

“Sicuramente ‘Agosto col grembiule’ arricchisce il proprio bagaglio di vita. Qui si incontrano due categorie di poveri: gli anziani, soli e abbandonati; e gli immigrati, soprattutto badanti, che lasciati soli dai loro datori di lavoro in vacanza, si trovano in condizioni disagiate. Questo Centro costituisce per loro la porta di ingresso alla nostra comunità. Bisogna aggiungere che in questa occasione i giovani, oltre che a socializzare con gli altri, hanno modo di farsi un’idea serie di cosa significa vivere in condizioni disagiate, apprezzando meglio in questo modo il valore delle cose”.

Quali obiettivi futuri si propone questo centro di accoglienza?

“E’ da premettere che questo Centro non può risolvere in breve tempo tutte le problematiche del territorio. E’ chiaro che noi siamo molto attenti alle esigenze di tutti, e tutto diventa una priorità. Per funzionare bene bisogna attivare una sorta di ‘filiera della solidarietà’ coinvolgendo le parrocchie, le istituzioni locali, i privati. Nello specifico della domanda posso dire che tra poco partirà il servizio docce, elemento indispensabile per i nostri ospiti, e la consegna anche di indumenti intimi nuovi grazie alla sinergia con il Cisom (Corpo Italiano Socc.Ordine di Malta). Ad ottobre poi inizierà un corso di formazione specializzato per volontari. Insomma bisogna fare del bene, ma se non lo si fa bene, si fa solamente del male”.

Ci congediamo dal vice presidente della Caritas, Raffaele Cerciello, e lo ringraziamo per la cortese intervista concessa e ci congratuliamo con tutta l’organizzazione per il lavoro che quotidianamente svolgono per alleviare i disagi dei meno fortunati.

Giuseppe Scudieri

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