La tredicesima edizione della “Sagra del pesce fritto” si è svolta come di consueto nella più torrida calura estiva il 19 ed il 20 agosto, ma sono stati comunque numerosissimi gli avventori intervenuti a godersi la festa. Oltre alla degustazione di piatti basati sul pescato tipico del mare di Castellammare di Stabia ed alle numerosissime bancarelle non sono mancati canti e musica; gruppi locali come “I De Rosa”, ma anche celebrità come il cantante Tiziano e Rosalba Spagnuolo. Ospite della serata anche Enzo Di Domenico. Eppure, come tipicamente accade nella città delle acque, festa e polemiche si mischiano in un sapore agrodolce che non a tutti piace, men che meno a chi guarda con speranza agli eventi come questo sperando in un rilancio turistico per una città messa in ginocchio dalla crisi e dal malgoverno di una classe politica inefficiente. Fonti dell’Associazione San Francesco Saverio, organizzatore della processione dell’Assunta e della Sagra del pesce fritto, hanno espresso dure critiche verso l’amministrazione comunale. “Sono quattro anni che il Comune ha tagliato ogni incentivo o aiuto economico. Il Rione Spiaggia non pretende che la propria città paghi le spese di un evento che valorizza se stessa e che attrae turisti ogni anno da ormai tredici edizioni! Nessuno dei membri del comitato vuole guadagnarci un centesimo per eventi organizzati solo per spirito di campanilismo verso i propri concittadini e la propria fede; però, il comune poteva almeno evitare di farci rimanere in sospeso fino all’ultimo minuto per le autorizzazione necessarie a montare i gazebo ed il palco! Insomma sembrava quasi ci venisse fatto un piacere quando abbiamo pagato per occupare il suolo comunale…”.
Queste sono state le parole fra l’ironico ed il serio che il presidente del comitato Vincenzo Cannavale ha usato per spiegare l’amarezza di persone che, spendendo tempo e risorse da sottrarre al proprio lavoro, hanno tentato di rendere Castellammare di Stabia un posto migliore in cui vivere… anche solo per pochi giorni di spensieratezza.
Vincenzo Avagnale