EcoAmbiente Salerno: “Non si comprende da dove venga fuori l’ipotesi del trasporto di rifiuti in Svezia”

La società EcoAmbiente Salerno, all’indomani di alcuni articoli apparsi sulla stampa locale, si vede chiamata ad intervenire per chiarire alcuni punti importanti.

“Restiamo allibiti – spiega l’amministratore delegato della Società provinciale, Gianluca De Santis – Non riusciamo proprio a comprendere da dove sia venuto fuori il nome della Svezia quale sede di smaltimento dei rifiuti salernitani. A noi non risulta affatto alcun collegamento con ditte svedesi”.

L’amministratore delegato entra poi nello specifico: “Ricordiamo che la EcoAmbiente Salerno, ha dato immediatamente seguito alla manifestazione d’interesse della Regione Campania dell’ottobre 2010, voluta dal Presidente Caldoro e dall’Assessore all’Ambiente Giovanni Romano, che ha visto l’adesione di 17 operatori economici provenienti da tutta Europa. Pertanto, sulla scia dell’intendimento regionale, in osservanza al principio di economicità, abbiamo emesso due bandi di gara ad evidenza pubblica, rispettivamente per lo smaltimento della FUT e della FST di produzione dello STIR di Battipaglia. La “ratio” dell’emissione dei due bandi è esclusivamente quella di costituire un “Piano Alternativo” da utilizzare solo nel caso di blocco degli impianti regionali. Per la prima gara, si sono proposti due operatori, uno italiano e l’altro tedesco. Ma, a causa della mancata convenienza economica per la stazione appaltante, la gara per la frazione umida tritovagliata non è stata affidata. Per quanto riguarda, invece, la gara per la frazione secca, cui si riferiscono le notizie apparse sulla stampa, sono pervenute offerte da due operatori italiani e uno norvegese. E le buste non sono state ancora aperte. Perciò, proprio non si capisce come mai si parli erroneamente della Svezia”.

Ma De Santis è pronto a replicare anche su alcune cifre diffuse dai giornali. “In base ad analisi di mercato che sono state fatte – puntualizza l’AD di EcoAmbiente Salerno –  abbiamo fissato il tetto massimo per le offerte della gara della FST a circa 115 euro. Dunque, le cifre riportate dai quotidiani sono imprecise. Pertanto, invito tutti ad essere più attenti prima di divulgare cifre sensibili. Inoltre, voglio sottolineare che, pur conoscendo la normativa relativa all’autosufficienza ed alla prossimità degli impianti di smaltimento dei rifiuti, pur di salvaguardare la tutela ambientale e risolvere il problema di salute pubblica, siamo pronti anche ad affidarci ad impianti europei. Questi ultimi, d’altra parte, mancando del rifiuto necessario per garantire l’attività, sono costretti ad accettare i rifiuti provenienti da altre nazioni, anche a costi più contenuti”.

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