Con l’ordinanza del 29 agosto scorso i Giudici del Riesame di Napoli hanno definitivamente escluso che a carico del Paletta Luigi, arrestato lo scorso 8 agosto nell’ambito della maxi inchiesta su un traffico di stupefacenti dalla Spagna all’Italia, possa essere contestato anche il reato di associazione a delinquere finalizzata a commettere reati di droga.
L’autotrasportatore di Angri, titolare della ditta RI.PA. TRASPORTI s.r.l., era stato infatti destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emmesa dal G.I.P. di Napoli Dott. Capuano, eseguita dai C.C. di Castello di Cisterna, che ha visto in manette anche Michele Vangone, noto esponente del clan Gallo attivo tra Boscotrecase e l’area torrese, Ciro Mascolo e Lamberti Francesco, autisti della società di trasporti, Giuseppe Virgilio e Domenico Masciaveo. Il braccio destro del Vangone, Mario Di Martino, inizialmente sfuggito al bliz dell’otto agosto, si è poi costituito due giorni dopo presentandosi presso il carcere di Poggioreale.
L’accusa per tutti gli indagati era quella di avere costituito una “frangia” del gruppo camorristico ‘Gallo-Limelli-Vangone’ che operava tra la Spagna e l’Italia per acquistare ingenti quantitativi di cocaina da narcotrafficanti spagnoli, che veniva poi distribuita in Puglia.
L’iniziale quadro accusatorio è stato però smontato dal Tribunale del Riesame di Napoli con specifico riferimento alle figure del Paletta Luigi e del Lamberti Francesco.
Quest’ultimo, peraltro già tratto in arresto nel dicembre del 2009 per gli stessi fatti di traffico contestatigli con l’ordinanza di agosto e poi assolto per non aver commesso il fatto, si è visto annullare completamente la misura carceraria per insussistenza di qualsivoglia indizio di colpevolezza.
L’uomo, difeso dagli avvocati Michele Avino di S. Egidio del Monte Albino, e Lucia Carillo di Terzigno, ha infatti fin da subito ribadito agli inquirenti la propria estraneità ai fatti di droga e, nel solco della linea difensiva attuata dai legali, il Riesame ha riconosciuto nell’autista di Pagani una mera ‘pedina inconsapevole’ di un sistema criminale retto dal duo Vangone-Di Martino.
Caduta l’ipotesi associativa anche per il Paletta Luigi, anch’egli difeso dagli avvocati Avino e Carillo, per il quale è stata categoricamente esclusa l’appartenenza alla organizzata struttura criminale; la sua figura è tuttora al vaglio degli inquirenti anche per essere stato destinatario di atti intimidatori e minacce con lo scopo di determinarlo a mettere a disposizione un mezzo per il trasporto dello stupefacente.
La sua partecipazione si sarebbe dunque limitata ad un episodio di traffico risalente al dicembre 2009, in relazione al quale, tuttavia, dalle numerose intercettazioni operate nei giorni e nelle ore immediatamente precedenti ai fatti, emerge con chiarezza tutta l’attività intimidatoria posta in essere dal duo Vangone-Di Martino.
In relazione, infine, alle residue esigenze cautelari riconosciute dal Riesame, che hanno ostato alla scarcerazione dell’uomo, il collegio difensivo commenta con fiducia: “Grande soddisfazione per la pronunzia del Riesame. Il nostro assistito, in tutta questa vicenda, è solo una vittima e come tale va tutelata. Ricorreremo alla Corte di Cassazione affinchè annulli l’ordinanza e restituisca al Paletta la dignità di uomo libero”.