“Lavoriamo sotto la materna protezione di Maria all’evoluzione delle nostre amate comunità” : questo il pensiero pubblicamente espresso dal Prof. Pasquale Oliviero, Delegato Arcivescovile Unioni Cattoliche Operaie Diocesi di Napoli in merito alla necessità di intensificare le attività filantropiche e culturali promosse dalle numerose unità mariane presenti sul territorio. “ La tradizione storica di un movimento senza tempo – ha commentato Oliviero – ha unito in una grande sinergia migliaia di uomini animati dal solo spirito di far bene per le proprie comunità in nome di un culto mariano sempre vivo e fedele alla dottrina tramandata nei Vangeli. Giammai l’idolatria pagana o la fredda rappresentazione iconoclastica hanno scalfito quella che possiamo senza ombra di dubbio definire volontà di riscatto di un popolo che in Maria vede oasi sicura e inequivocabile riferimento morale. Pensiamo alla dinamicità creativa dell’Unione Cattolica Operaia Maria SS Assunta di Torre del Greco per comprendere l’unità etica che unisce migliaia di esistenze da Ercolano a Napoli, a tutta la diocesi, senza tralasciare di fatto alcuna componente formativa di un modo cristiano di concepire l’esistenza umana”. Personaggio noto e stimato all’interno della diocesi partenopea il Delegato Arcivescovile Oliviero è particolarmente vicino a sua Em.za Cardinale Crescenzio Sepe : il Principe della Chiesa è apparso sin dalle prime battute della sua missione in Napoli particolarmente sensibile alle tematiche sociali, al disagio dei giovani con particolare riferimento alla precarietà dell’inserimento degli stessi nel mondo del lavoro. “ Non possiamo tralasciare alcun aspetto – ha concluso Oliviero- di una guerra pacifica che combattiamo contro un nemico subdolo ma spietato che della prevaricazione violenta e dell’ingiustizia ha fatto armi di conquista. Pensiamo ai nostri giovani spesso facili bersagli per una “strada” che promette loro tanto per portargli via tutto in brevissimo tempo. Occorre motivare le nuove leve moralmente, coinvolgere in attività interpersonali che da un lato ne elevino capacità espressive e dall’altro ne fortifichino senso di responsabilità e amore per il prossimo in una società dove ormai ognuno pensa a se. Non possiamo e non dobbiamo arrenderci al fatalismo rinunciatario : sono certo che in collaborazione con le istituzioni tutte sarà possibile creare un humus sociale nuovo dove meritocrazia e trasparenza operativa riacquistino significato e spessore agli occhi dei più giovani. Il tutto sempre sotto la materna e insostituibile benedizione di Maria”.
Alfonso Maria Liguori