Area cimiteriale ad Ercolano off limits per i disabili. Nonostante le denunce pervenute all’amministrazione comunale nel corso degli anni e gli innumerevoli appelli dei diversamente abili intere aree del luogo di culto restano inaccessibili a chi è reo solo di voler onorare i propri defunti. “ Non comprendiamo in nome di quale logica – hanno precisato gli involontari protagonisti della penosa vicenda- a noi diversamente abili sia negato un diritto che sancisce il più alto dei principi morali che accomuna gli esseri umani in un rispetto ossequioso che supera il non essere. E’ deprimente vedere bambini con difficoltà motorie attendere in fondo a scalinate, per nulla rispondenti all’attuale normativa europea in materia di tutela dei diversamente abili, i genitori che si recano nelle congreghe per salutare i propri cari estinti sentendosi di fatto esclusi da un atto d’amore che gli apparterrebbe di diritto. Non sappiamo più a chi indirizzare la nostra sentita richiesta d’aiuto: se non verranno presi provvedimenti immediati ricorreremo alla Magistratura perché si faccia piena luce sulle responsabilità oggettive di chi sulla carta dovrebbe essere preposto alla tutela di persone per bene che non chiedono altro che di offrire il proprio contributo alla società”. La questione ormai endemica ad Ercolano getta ulteriore fango sull’operato di un governo locale impantanato da troppo tempo in beghe di palazzo per accorgersi degli innumerevoli disservizi che quotidianamente affliggono la comunità. Basti osservare l’assetto logistico locale per comprendere la portata di un malessere che potrebbe in autunno spaccare profondamente la stessa maggioranza consiliare. A questo punto la gente si interroga sui tempi estremamente lunghi presi dal sindaco Vincenzo Strazzullo per quanto meno salvare il salvabile all’interno di un perimetro urbano in cui ormai vige l’anarchia comportamentale più assoluta, in cui i consiglieri comunali si identificano con gli pseudonimi e non con i rispettivi dati anagrafici. In questo caos paradossalmente qualche politico di sinistra parla di grande ripresa sociale e di rilancio economico della cittadina vesuviana: sembra superfluo replicare alle farneticanti dichiarazioni di chi forse ha scambiato Ercolano per altra località del Canton Ticino riconoscendo alla sia pur storica perla del Mediterraneo uno spessore produttivo inesistente. Intanto gli imprenditori sani lasciano il paese esasperati da un andazzo che umilia i sacrifici di chi ha creduto ed investito in loco. Andando avanti così ad Ercolano rimarranno solo pensionati e personaggi a “limite della legalità”: questo il quadro per i giovanissimi figli del noto sito archeologico campano francamente per nulla rincuorante.
Alfonso Maria Liguori