Perdere l’occasione di trovarsi in compagnia della pittura di Lucio Esposito sarebbe un delitto. Tanto è forte e pressante la “sua” presenza nei paesaggi offerti dalla natura. Tanto è forte e pressante l’introspezione psicologica nei ritratti che soggiacciono al filtro della mano esperta del pittore. Già ho avuto occasione, qualche mese fa, di parlare di questo artista in altro articolo ma oggi un nuovo capitolo si aggiunge alla “sua” ricerca.
Non si ferma alla staticità del paesaggio, Bizzar, ma lo interpreta, così come non si ferma alle forme esterne del personaggio ritratto ma ne racchiude i contenuti…oserei dire di una vita intera.
Il simulacro del corpo (del volto) si veste di luce nuova e quello che si vede non è altro che anima. Di personaggi famosissimi come Picasso o De Filippo che perdono in un sol colpo il livore, la ruggine dello stereotipo per acquisire la dignità dell’uomo vero.
Non sono un critico d’arte quindi non mi dilungherò sui pregi pittorici di Lucio Esposito ma una piccola cosa tengo a dire: recatevi alla personale e sostate davanti ai quadri per una manciata di minuti. Vedrete che le suggestioni ricevute intrigheranno più di tanto e piano piano si aprirà un dialogo con le opere di Lucio Esposito detto Bizzar.
Giuseppe D’Apolito