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Lucci (Cisl Campania): “Sciopero contro la manovra risposta sbagliata a reali esigenze”

«Indire uno sciopero contro una manovra che era ancora alla prima stesura, chiedendo di rinunciare a otto ore di retribuzione, è sbagliato e dannoso per i lavoratori. – ha dichiarato Lina Lucci, Segretario Generale Cisl Campania – Rappresenta un ulteriore strappo tra le rappresentanze sindacali (essendo caduto nel vuoto l’invito del nostro Segretario Generale, Raffaele Bonanni, a manifestare unitariamente di sera o di sabato) e sembra rispondere più a esigenze interne al sindacato guidato da Susanna Camusso, dati i problemi con la Fiom, che a dare un contributo attivo alla ripresa dell’occupazione e dello sviluppo.

Altro è il ruolo a cui le parti sociali sono chiamate in questa fase di latitanza della politica: occorre impegnarsi a cercare soluzioni concrete, individuare percorsi per attuare quelle soluzioni, invece di fermarsi alle proteste, valorizzare i punti di unione, invece che marcare ulteriormente le differenze.

La Cisl è consapevole di questa responsabilità e ha già avviato un percorso che procede attraverso proposte concrete e sostenibili, interlocuzioni con tutte le parti politiche e sostegno delle medesime nelle sedi istituzionali, a cominciare dal territorio.

Nei prossimi giorni ci sarà un fitto programma di appuntamenti, a cominciare dalla convocazione d’urgenza di tutta la dirigenza cislina della Campania per il prossimo 7 di settembre.

La manovra nazionale, infatti, contiene sì scelte non condivisibili e spesso particolarmente dannose per il Sud, contro cui la Cisl, assieme a Uil e Ugl, hanno già manifestato sotto il Senato, ma non deve diventare un alibi per non fare quanto è necessario partendo dal territorio.

Tutti i livelli, istituzionali e delle parti sociali, sono chiamati a darsi da fare per affrontare una situazione delicatissima, a cominciare dai Comuni, dalle Province (che hanno le casse piene) e dalla Regione.

Gli obiettivi sono chiari e condivisi, almeno sulla carta: eliminare gli sprechi a cominciare dalla politica, superare una fase di mera tenuta dei conti con azioni concrete per lo sviluppo, modulare tutte le politiche in un’ottica di progressività che, anche per le tariffe, per esempio, preveda che a pagare di più sia chi ha di più.

Su questo e su numerosi altri fronti la Cisl si confronterà prima al suo interno e poi con i propri naturali interlocutori.

Qualcuno si ferma a dire cosa non funziona – ha concluso Lucci – e viene così meno nello svolgere pienamente il proprio ruolo, che è quello di indicare anche possibili alternative. La Cisl lo fa da sempre e, sempre, continuerà a cercare risposte concrete per i lavoratori, i giovani, le donne, i pensionati e tutti coloro che hanno “meno”».

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