Vede la situazione attuale proprio nera, Carmelo Finocchiaro, presidente nazionale di Federcontribuenti, e nella sua critica radicale al sistema politico-amministrativo vigente, non risparmia neanche le opposizioni, soprattutto il Partito Democratico di cui, recentemente, è stato ospite alla Festa Democratica Provinciale di Padova.
Presidente Finocchiaro, Federcontribuenti ha appena presentato una proposta di legge per una riforma tributaria che ha l’ambizione, da un lato di andare verso una maggior giustizia ed equità fiscale per i contribuenti, mentre dall’altro si presenta come una soluzione al fine di far quadrare i conti allo stato garantendogli maggiori entrare. Come si articola la vostra proposta?
“Come tutti, anche noi diciamo che bisogna colpire la ricchezza, ma a differenza degl’altri noi spieghiamo bene come fare. Per iniziare chiediamo la reintroduzione dell’imposta di successione per chi riceve in eredità almeno 500mila euro in liquidità o 1 milione e mezzo in beni patrimoniali. Poi, per tutti i c/c che superano i 500mila euro, un’imposta sostitutiva dell’1% e contemporaneamente riteniamo necessario, l’introduzione di un’imposta patrimoniale per i patrimoni che eccedono i 3 milioni di euro. In pratica, la nostra semplice idea è che chi ha di più, soprattutto in questo momento di crisi, deve dare di più.
D’accordo, con queste misure si garantirebbero ingenti entrate fiscali, ma dal punto di vista dell’equità e di quei milioni di contribuenti vessati dalle tasse che cosa proponete?
“Accanto alle misure dette in sintesi prima, pensiamo che sia necessario una ristrutturazione dei debiti tributari al fine di permettere ad una massa ingente di cittadini di regolarizzare la loro posizione fiscale. Ma non attraverso dei condoni! Il problema è che l’attuale sistema di riscossione di Equitalia di fatto non fa nessuna distinzione tra chi non può pagare le tasse e chi invece, le evade. Il risultato è che Equitalia gestisce crediti per 240/250 miliardi di euro. E’ necessario invece una ristrutturazione dei debiti per chi non è in grado di pagare, abbattendo le sanzioni o addirittura, in alcuni casi, annullandole. Solo questo garantirebbe un gettito fiscale di 50 miliardi per i prossimi 5 anni e a regime 20 miliardi all’anno, che farebbero notevolmente abbassare l’indebitamento rispetto al PIL in Italia. Purtroppo però, né il governo e neanche le opposizioni, al di là dei proclami, hanno il reale coraggio di fare questo”.
Sono tutti uguali? Non le pare di essere ingeneroso nel suo sfogo?
“Il mio non è uno sfogo, è quel che penso da molto tempo. Né il governo, né il PD hanno un vero interesse a far pagare le tasse ai grandi evasori ed elusori. Cito solo un esempio: nei giorni scorsi noi di Federcontribuenti abbiamo denunciato pubblicamente il sistema con cui Mediaset riesce ad eludere il fisco, facendo risultare il costo di attivazione di 36 euro di Mediaset Premium come uno sconto, che invece in realtà per Mediaset è un ricavo, sul cui totale non verserà allo Stato né l’imponibile, né l’IVA, se non in piccolissima parte. Un caso eclatante e facilmente dimostrabile. Ebbene: dopo questa denuncia, nessuno è intervenuto, nessun politico ha presentato un’interrogazione parlamentare, non sappiamo se si è mossa l’agenzia delle entrate e la Guardia di Finanza. Cosa significa? Che in Italia è facile per i grandi eludere le tasse”.
Eppure nell’ultima manovra del Governo si prevede il carcere per coloro che evadono più di 3 milioni di euro…
“L’ennesima buffonata. In realtà è un’incentivazione a delinquere perché siamo passati da norme per cui con 50 mila euro di IVA non pagata o 100mila euro di imposte non versate, si finiva in galera (con tutti i benefici previsti dalla legge per cui uscivi subito, ma comunque meglio di niente) a un sistema per cui adesso l’evasione deve essere di 3 milioni di euro. Non capisco: prima era solo una presa in giro? Tra l’altro per evadere 3 milioni di euro in tasse non pagate, bisogna guadagnarne almeno 20, il risultato è che in questo paese per il reato di evasione, dietro le sbarre non ci andrà mai nessuno. Da un lato quindi abbiamo un governo che incentiva l’evasione, dall’altra il maggior partito di opposizione che di fatto non è in grado o non vuole contrastarla, per cui questo Paese sta sprofondando sempre di più nella melma della crisi. E questa ci sorprenderà prima di quando si pensi.
A cosa si riferisce?
Al fatto che tra due settimane la Germania si opporrà alla possibilità che la BCE acquisti ulteriori titoli del buono del tesoro italiani. Ciò avverrà, in un paese già profondamente spaccato come il nostro (dove la secessione nei fatti ormai esiste e non per merito di Bossi che ormai è finito) e innescherà una situazione drammatica visto la strada intrapresa da questa classe politica che è quella di indebolire ancora di più le difese dei contribuenti. A questo si aggiunga che dal 2012 la BCE emetterà un numero spropositato di banconote rispetto al 2011 (tra qualche tempo il governatore centrale ne farà l’annuncio) dando il via ad un processo inflazionistico che per un po’ di tempo consentirà ad eurolandia di esportare maggiormente nel resto del mondo, ma a scapito dei tassi di interesse, dell’occupazione e dei consumi. E quindi della pace sociale. Una tragedia, non solo per l’Italia ma anche per l’intera Europa”.