Poteva essere il campionato dell’apoteosi, della quinta vittoria consecutiva dell’imbattibile squadra granata; poteva essere il campionato dei record e della definitiva consacrazione internazionale di Valentino Mazzola e compagni.
Invece, il 1949 è contrassegnato da una sola parola: Superga che diventa il sinonimo di tragedia, di lutto, di fine.Il 4 maggio, contro un muro della basilica di Superga, scompare per sempre la più cristallina e talentuosa realtà calcistica che l’Italia abbia mai conosciuto portandosi via con sé il sogno di poter ripetere in nazionale i fasti del ’34 e del ’38 che ci avevano incoronato campioni del mondo. A quattro giornate dal termine, i campionissimi granata sono in testa alla classifica con cinque punti di vantaggio sulla seconda.All’indomani della partita di campionato, il Torino si mette in volo con destinazione Lisbona per tener fede ad una promessa fatta da capitan Mazzola al giocatore del Benfica Francisco Ferreira ormai prossimo al ritiro: il giocatore portoghese voleva dare l’addio al calcio esibendosi contro la squadra dell’amico Valentino.
Il 3 maggio, il Torino scende in campo a Lisbona ed il giorno dopo il G. 212-I-ELCE dell’Aeritalia si alza in volo verso il capoluogo piemontese; intorno alle cinque del pomeriggio, la tragedia si abbatte su Torino e su l’Italia sportiva tutta.Bacigalupo, Aldo e Dino Ballarin, Maroso, Operto, Rigamonti, Castigliano, Grezar, Loik, Mazzola, Fedini, Menti II, Martelli, Bongiorni, Ossola, Grava, Schubert, Gabetto; i dirigenti Agnisetta e Cavaliere, i tecnici Egri-Erbstein e Leslie Lievesley, i giornalisti Tosatti, Cavallero e Casalbore, il massaggiatore Cortina e l’equipaggio: 31 morti.
La visibilità quasi nulla per un temporale che si era abbattuto su Torino è la causa; un contadino, tra i primi ad accorrere sul luogo, identifica immediatamente le vittime (Aldo Ballarin indossa ancora la casacca di gioco) e tocca poi a Vittorio Pozzo, CT della Nazionale, l’incarico del riconoscimento ufficiale dei giocatori. Tre giorni dopo, il consiglio federale considera chiuso il campionato e l vittoria viene assegnata al Torino; le restanti quattro gare sono ugualmente giocate per motivi di ordine finanziario ma il Torino e le squadre che devono ancora affrontarlo scendono in campo con la formazione ragazzi ed i giovani granata rendono omaggio ai loro compagni fatalmente caduti vincendo tutte le partite.
Francesco Rosario Lepre