Somma Vesuviana: via al recupero dei documenti della biblioteca secolare

Raggiunta da pochi mesi la carica di assessore alla Cultura della cittadina di Somma Vesuviana, Emanuele Coppola, direttore del complesso monumentale di Santa Maria Del Pozzo, continua  la battaglia per la rinascita culturale del suo paese. Dopo lo stage “Restauro Dipinti Murali”  terminato a giugno scorso che ha visto la riscoperta di ben sei affreschi appartenenti ad un’ala del chiostro di Santa Maria del Pozzo, il mese prossimo ne partirà un altro. Questa volta si tratta di intervenire sui documenti conservati nella biblioteca secolare del convento. I manoscritti custoditi nell’archivio storico cittadino costituiscono per la città sommese un patrimonio bibliografico di rilevante valore artistico e storico. Appartenuti alla biblioteca monastica di Santa Maria Del Pozzo, dispersi e smembrati, sono confluiti nell’attuale archivio dopo una lunga odissea. Una circolare dal prefetto di Napoli nel 1869 al nostro Comune, decretò l’affidamento dell’intero corpus librario, del soppresso monastero francescano, alla municipalità sommese. Si partirà da nove volumi che per primi saranno sottoposti al restauro: 5 liturgie a stampe e 4 manoscritti appartenenti al XV – XVI secolo in scrittura gotica di modulo grosso. Responsabile dello stage l’assessore Coppola, direttore scientifico  Carlo Caracciolo, le due restauratrici ufficiali saranno Maria Paola Campiglia e Amalia Russo entrambe docenti al Suor Orsola Benincasa, infine, tutor d’aula il Maestro Alessandro Masulli responsabile dell’archivio G. Cocozza, lusingato di ridare dignità a questi volumi  per troppo tempo abbandonati. Dodici gli stagisti che saranno selezionati  tra laureandi e laureati in “Conservazione dei beni culturali”, “lettere” . Lo stage, della durata di novanta ore, sarà sostenuto dal fondo “Salviamo Santa Maria del Pozzo” ma non mancherà il contributo del comune e di  qualche privato.  Il lavoro sarà lungo e minuzioso, annunciano le restauratrici, bisognerà intervenire su ogni singolo foglio, risarcire le lacune i fori e ricomporre i fascicoli e successivamente ricucirli secondo lo schema originario nel rispetto delle tracce. Successivamente sarà ricostruita una nuova coperta. La difficoltà maggiore sarà integrare i nuovi restauri, perché mentre i vecchi sono manoscritti con inchiostro ferro gallico i nuovi con inchiostro di china. Quindi il distacco sarà laborioso dal momento che sono sensibili all’acqua e alla luce. Normalmente tutte le operazioni di distacco vengono svolte  per via umida in questo caso varia la sensibilità all’acqua delle varie zone . “Lo stato non è dei migliori molti sono gli attacchi da parte delle muffe, come è possibile vedere visionando il codice membranaceo attaccato da muffe” – sottolinea la dott. ssa Russo- . “All’interno delle muffe agiscono degli enzimi che destrutturano la proteina e quindi non ha più consistenza. Allora nell’integrazione dobbiamo prima ridare corpo ai margini e poi compensare per far si che il restauro duri nel tempo.” Il problema fondamentale è che rispetto agli altri beni culturali il libro va manipolato sfogliato, quindi è indispensabile un buon restauro. Tutti gli interventi sono eseguiti nel rispetto della reversibilità: vengono utilizzati prodotti compatibili con la composizione cartacea, è bandito l’utilizzo di sostanze che possano interagire in modo nocivo con i supporti originali, le tecniche vengono aggiornate di frequente grazie all’attento e costante studio. “Un lavoro certosino, ma allo stesso tempo affascinante e sorprendente per i laureandi, che per la prima volta, metteranno in pratica le nozioni studiate all’Università solo teoricamente . Volumi di pregio che i ragazzi toccheranno con mano e saranno protagonisti di un restauro di un bene  appartenente alla propria città” – dichiara l’assessore Coppola – . Da sottolineare anche l’intervento del primo cittadino il Dott. Raffaele Allocca:  “Noi dobbiamo creare dei poli attrattori oltre quelli che madre natura ci ha regalato e ci ha pure conservato. Intorno al quale ruotare e far ruotare quell’imprenditoria turistico ricettiva. Somma vesuviana può diventare il volano del turismo,  chi semina raccoglie e Somma Vesuviana ha seminato tanto”.

Dora Ambra

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