Gli sport minori in Italia hanno vita dura, senza fare retorica spicciola ci sono posti dove hanno ancora più difficoltà, dove un po’ tutto è più difficile, è una questione di opportunità, ma è troppo golosa l’occasione odierna di parlare di pallavolo, alla faccia dello sport minore, che se continuiamo a non parlarne, sarà sempre relegato all’anonimato.
Sabato10 settembre iniziano gli Europei maschili di pallavolo organizzati dall’Austria e dalla Repubblica Ceca, l’Italia tra le favorite alla vittoria finale, gioca ad Innsbruck il girone di accesso alle finali di Vienna, la prima gara contro il Belgio è vinta 3-1, qualche patema d’animo in una gara dove forse l’emozione dell’esordio ha reso una partita più complessa di quello che sono i valori sulla carta e quelle che erano le attese della vigilia, si vince e si guarda avanti prossime avversarie sono Finlandia e Francia.
Mentre la massima espressione pallavolistica del Paese dà il meglio di sé in terra austriaca, tra le tante associazioni di pallavolo, (in Italia sono davvero tantissime, la pallavolo è lo sport che ha un numero di iscritti, secondo stime federali, inferiori solo al calcio e che a livello femminile è lo sport con il maggior numero di tesserati), tra le tante, il caso vuole, che proprio in questi giorni ricorra la nascita di una piccola, minuscola società che fa pallavolo da 16 anni: l’ASD VOLLEY VOLLA nasce il 10 settembre 1995, oggi compie 16 anni!!
Eppure Volla è un posto strano, c’è come una cappa di apatia, dove tutto sembra immutabile e sempre uguale, dove ancora dopo 16 anni, scopri che vengono persone e chiedono: “ma da poco fate pallavolo qui..?”
Quando ti chiedono questo, pensi alle 12 squadre che disputano i campionati, ai campionati regionali che si disputano, ad una certa stima sportiva guadagnata per i risultati, per il lavoro fatto con i giovani. Ai cento ragazzi e ragazze che fanno attività, pensi ai salti mortali per andare avanti, pensi ai successi conseguiti e non sempre riconosciuti, pensi agli sponsor che non ci sono o fanno promesse disattese e quasi ti umiliano, ti irrdiono. Pensi poi con lo spirito di chi i sacrifici ormai li fa quotidianamente, che bhè tutto è relativo, magari 16 anni sono pochi, che aver lavorato tanto, comincia a dare i frutti e che forse questi frutti sono troppo succosi, troppo prelibati e continuare a produrne costa troppo. C’è il rischio che qualche ramo sia tagliato, nell’indifferenza generale, del resto 16 anni ed essere invisibili nel proprio paese, dà un sapore amaro a questa festa di compleanno, è come essere orfani da sempre e nessuno si ricorda del tuo giorno di nascita. E’ un giorno come un altro, anzi forse un po’ più triste, festeggiare da soli, fa perdere ogni valore al giorno speciale che ognuno ha, quello in cui si nasce, quando nessuno se lo ricorda, è come non esistere.
Concetta Anacleria