Napoli: otto asili non apriranno, manca il personale

Questo settembre il comune di Napoli sventola bandiera bianca: la mancanza di denaro per finanziare l’apertura di otto scuole del nostro territorio pesa come un macigno, sia sugli aspiranti educatori che sull’amministrazione guidata dal sindaco De Magistris, costretta a ridimensionare gli obiettivi di rafforzamento dell’offerta scolastica nel capoluogo campano.

Quest’anno Palazzo San Giacomo non dispone dei finanziamenti necessari ad avviare il sistema di asili nido (per i bambini fino a 3 anni d’età), le sezioni Primavera (classi sperimentali per bimbi da2 a3 anni d’età) e scuole materne (bambini dai 3 ai 6 anni); sarebbe stata necessaria l’assunzione di 467 persone: 242 docenti a tempo determinato per le scuole dell’infanzia e 225 educatori a tempo determinato per asili nido e sezioni Primavera.

Il progetto avrebbe reso necessario l’assunzione di quasi 500 persone, tra insegnanti a tempo determinato per le scuole dell’infanzia e 225 educatori a tempo determinato per asili nido e sezioni Primavera. Per il comune sarà possibile pagare solamente 350 educatori, dunque non sarà possibile l’apertura di otto nidi, come previsto.

Saranno aperti i 2 asili nido per i quali si è già provveduto ad avviare le iscrizioni (il “Bice” nella IV Municialità e l’asilo “Ammaturo” nella III Municipalità). Non sarà invece possibile attivare né le nuove classi Primavera, né ovviamente i nuovi nidi previsti.

Eppure le strutture per ospitare i piccoli ci sono: sono conclusi i lavori per gli asili “Agazzi” (via Orazio, pronto ad ospitare 15 bambini); “Carioli” (via San Giuseppe dei Nudi, 40 bambini); “Fanciulli” (corso Vittorio Emanuele, 15 bambini) e “Perrault” (via Toscanella, disponibilità per 15 bambini).

Annamaria Palmieri, assessore all’istruzione del comune di Napoli, in una lettera al sindaco De Magistris ha comunicato: ”Apprendo con molto rammarico che con le risorse stanziate in bilancio per il prossimo anno non sarà possibile avviare ulteriori servizi per la città. Chiedo che nel bilancio pluriennale 2011/2012 vengano stanziate ulteriori risorse per assicurare la completa operatività di tutte le strutture già programmate, nonché delle sezioni Primavera”.

Quest’anno dunque, nel nostro capoluogo non sarà possibile il finanziamento di servizi essenziali alla crescita e allo sviluppo delle future generazioni.

Già nel 2009 il rapporto di Civicum Mediobanca individuava nella città di Napoli una delle ultime delle città italiane nell’erogazione di servizi dell’infanzia: le concause della disattenzione potrebbero essere la mancanza di una concreta sensibilità da parte delle istituzioni nei confronti dei bambini, o la comune, quanto mai errata, convinzione che la scuola materna sia un mero luogo di intrattenimento: una realtà territoriale che non presta servizi necessari a promuovere la formazione della personalità del bambino non incentiva neanche la formazione di soggetti liberi, responsabili e partecipi alla vita della comunità locale, dunque soggetti capaci di promuovere un effettivo cambiamento nella realtà del nostro territorio.

Maria Ilaria Incitti

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