La problematica dell’ospedale “Mauro Scarlato” è iniziato più o meno un anno fa. All’epoca i cittadini incominciarono ad organizzarsi soprattutto grazie al comitato “per la tutela dell’ospedale” preparando una serie di manifestazioni a favore per lo sviluppo e contro la chiusura del nosocomio.
Nei mesi che seguirono poi diversi ribaltoni politici resero ancor più caotica una situazione già di per sé difficile da gestire e percepire. Si susseguirono quindi riunioni politiche, conferenze stampa e altre manifestazioni che evidenziarono sempre più l’importanza della questione.
Da un punto di vista non tecnico ma medico l’ospedale in questi mesi non ha vissuto sicuramente un periodo roseo: dai tanti casi di malasanità (fra tutti quello sicuramente più significativo è quello datato il 25 aprile 2011 che ha avuto una grande risonanza nazionale e che riguardava la morte di una donna al terzo mese di gravidanza), ai tantissimi casi di inefficienza e mala gestione di tutti i servizi ospedalieri. Analizzando questi dati non si può non registrare il fallimento della gestione di questa emergenza sanitaria.
Alla base di tutti i problemi pare esserci l’incertezza legata al futuro di questa struttura. Tuttavia in questa ultima settimana ci sono state ulteriori consultazioni e riunioni che hanno sviscerato la tematica. Mercoledì scorso c’è stato un primo incontro tra il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti ed i dipendenti ospedalieri. Venerdì 9 settembre c’è stata un’altra riunione in cui Aliberti ha incontrato il direttore sanitario dell’Asl di Salerno Sara Caropreso e il direttore sanitario dell’ospedale di Scafati, Alfonso Giordano. A quest’ultimo incontro hanno partecipato anche Andrea Inserra, medico del “Mauro Scarlato” nonché presidente del consiglio comunale di Scafati; Antonio Fogliame, presidente dell’Istituzione Scafati Solidale; l’ingegnere Miranda della struttura ospedaliera scafatese; Pasquale Contaldi, presidente dell’associazione medica “Anardi”.
La riunione è stata convocata per stabilire i tempi e ribadire gli impegni presi, ritardati in seguito ad una modifica progettuale voluta dal ds Giordano: “Una determina dirigenziale di venerdì scorso ha sbloccato tutti i lavori che riguardano la riabilitazione respiratoria, la terapia dell’insufficienza respiratoria, la fisiopatologia respiratoria con tutti gli ambulatori e i lavori anche degli ex locali della chirurgia che saranno destinati alla medicina. Oggi possiamo affermare che la gara è partita. Ci vorranno 26 giorni e poi ci sarà la giudica, contiamo per la fine di ottobre di iniziare i lavori di ristrutturazione”.
Durante l’incontro si è ribadito quanto già affermato nei mesi scorsi in accordo con il commissario Morlacco a proposito della struttura futura dell’ospedale: “Avremo una struttura complessa di Broncopneumologia, un’unità di terapia intensiva, con la presenza di anestesisti, rianimatori e cardiologi – ha continuato Giordano – medicina interna, reumatologia e lungodegenza, che apriremo già ad ottobre, emodialisi, riabilitazione cardiorespiratoria e neuromotoria, avremo gli ambulatori di secondo livello (chirurgia, ginecologia, pediatria, ortopedia). Inoltre, come promesso dalla dottoressa Caropreso avremo la possibilità di effettuare interventi chirurgici anche ambulatoriali in Day Service”.
Parole significative sono state spese anche dal sindaco: “La Caropreso ci ha confermato che il progetto del ‘Mauro Scarlato’ è quello concordato con il Commissario Morlacco. Miei obiettivi saranno quelli di continuare la battaglia per la rinascita dell’ospedale, farlo diventare un centro importante per alcune specialità e farlo rientrare a pieno titolo nella rete dell’emergenza e fare rispettare i tempi di questi progetti”. I prossimi giorni di settembre saranno densi di altri accertamenti,verifiche e riunioni in merito alla questione.
Aniello Danilo Memoli