Caltafimi andata e ritorno. Questo il titolo della mostra in esposizione da domenica scorsa nelle sale di Palazzo Cerio in Piazzetta, organizzata nell’ambito del Capri Grand Tour 2011 dall’Assessorato alla Cultura della Città di Capri in collaborazione con il Centro Caprense Ignazio Cerio. I dipinti sono quelli di Ugo Di Martino, il pittore caprese allievo di Mario Labocetta e di un surrealismo pittorico che guarda alle forme di Magritte e Dalì. Ugo, come un pirata, riprende ogni anno la sua rotta corsara che dalle coste di Calatafimi-Segesta lo riporta verso la sua amata isola azzurra che resta il tema centrale dei suoi lavori, tra paesaggi onirici e surreali. La sua è una pittura che scompone l’immagine rendendone aspetti molteplici per colori e rappresentazioni, volti a trasfigurare il semplice soggetto per caricarlo simbolicamente di forme ulteriori. E’ così che le tante grotte variopinte diventano riferimenti ancestrali all’utero materno, oppure la roccia tessuta ad arco diviene un sinonimo della creazione divina. Da qualche anno si sono aggiunte alle forme rocciose calcaree capresi anche forme telluriche di vulcani guizzanti di lava o anche di vascelli che affrontano le rotte del mare. Il surrealismo di Ugo diviene così una cifra simbolica ed anche una critica sociale volta a rappresentare la ricerca di una speranza attraverso il mare, come avviene per tanti migranti oggi, alla ricerca di una sorte più fausta attraverso le vie marine, ma che spesso si tramuta in un esodo senza meta, come è leggibile da una sua tela che appunto non rappresenta il volto dei naviganti. Tra i dipinti di Ugo ci si sente come in un paradiso terrestre per colori e vivacità della natura, è un paradiso violato, dove l’elemento umano si confonde con quello marino ed animale assumendo tratti tra il bello e il mostruoso che lasciano un segno in chi li osserva. Fino al 24 settembre i dipinti del pittore-corsaro, Ugo Di Martino, sono visitabili nella sala esposizioni di Palazzo Cerio dalle ore 16.00 alle 22.00.