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Pomigliano d’Arco, crisi Alenia: incubo delocalizzazione

Altro che diritto sacrosanto al lavoro, altro che occupazione e garanzia di mantenimento degli attuali livelli occupazionali, e questa volta non è solo la spaventosa crisi di cui sta risentendo il nostro Paese a compromettere il futuro di migliaia di lavoratori, ma anche le pressioni da parte di qualche politico che vorrebbe delocalizzare una sede legale storica di Alenia come quella di Pomigliano d’Arco per trasferirla in altri luoghi, vedasi il Nord ad esempio. Circumvesuviana ed Alenia, due aziende che non stanno attraversando un buon momento, o meglio la prima, cioè la Circumvesuviana di sicuro non sta vivendo un momento felice, i tagli dei finanziamenti pubblici si stanno ripercuotendo negativamente sul servizio, ed anche a Pomigliano d’Arco la cosa la si avverte subito, chiusa la biglietteria in stazione, e riduzione delle corse, un treno ogni ora anziché ogni mezz’ora com’era prima dell’estate, ed anche il numero delle corse per la tratta Napoli – Acerra con fermata a Pomigliano d’Arco ha subito un dimezzamento. Il discorso è invece diverso per l’Alenia, qui il lavoro non manca, semmai ciò che preoccupa però soprattutto i lavoratori dipendenti, sono le voci di corridoio sempre più insistenti che vorrebbero un trasferimento della sede legale di Alenia, da Pomigliano d’Arco ad altro luogo molto probabilmente in una città dell’Italia settentrionale, il che equivale a chiusura. Le preoccupazioni sono molto sentite, tant’è che quest’oggi giovedì 15 settembre,  alle ore 20:30 partirà da piazza Primavera una fiaccolata laica per protestare contro un’eventuale decisione da parte dei vertici Alenia di trasferire la sede legale da Pomigliano ad altro luogo. Prima la Fiat con il licenziamento di 94 operai ex DHL ai quali l’azienda automobilistica non ha voluto rinnovare il contratto circa un anno e mezzo fa e con le voci di ridimensionamento ancora attuali, poi l’Alenia già da tempi non sospetti con lo spettro della cassa integrazione qualche mese fa, ed ora anche la Circumvesuviana, azienda di trasporto pubblico di storica importanza e che in caso di fallimento produrrebbe non pochi disagi per molti lavoratori che si spostano da altri comuni per giungere a Pomigliano, oltre alle conseguenze negative che ne deriverebbero per il personale impiegato presso la stazione di Pomigliano. Ma è vera crisi o è solo una suggestione? Staremo a vedere.

Massimo Venturi

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