Nello stesso giorno, il sindaco e una rappresentanza delle mamme vulcaniche hanno avuto accesso allo sversatoio più famoso d’Italia, dove sono stati ricevuti dai tecnici della SAPNA e dell’Asia, che hanno dato notizia che «Entro la fine dell’anno la discarica chiuderà, in quanto sarà completamente satura».
La notizia della ventura chiusura di Cava Sari da un lato è una lieta notizia sia per i cittadini, che raggiungono uno dei loro obiettivi, dopo un anno di lotte continue, sia per l’amministrazione che in questo modo risolve una serie di problemi in consiglio comunale e con gli abitanti di Boscoreale.
Dall’altro lato però non esiste un piano alternativo di smaltimento rifiuti e questo è motivo di preoccupazione: «Il piano alternativo è stato presentato in Regione da diverso tempo, ma ad oggi alcun provvedimento è stato adottato – spiegano all’unisono le mamme vulcaniche e Langella-, facendo sì che quanto prima è concretamente ipotizzabile una grave crisi. Quando la discarica sarà piena, la Provincia e la Regione non potranno assolutamente nascondersi dietro un’emergenza, ampiamente preannunciata, per proporre altre soluzioni pasticciate che creino ulteriore scempio a questo territorio che, è bene ricordarlo, già ampiamente devastato con la presenza della discarica Sari e altri invasi».
Giovanna Sorrentino