Con l’invito del Papa rivolto ai giovani al termine della giornata mondiale della gioventù che giusto un mese fa aveva inizio a Madrid, si inaugura la 22° edizione della Sagra del miele, un appuntamento di fine estate per i cerco lesi, che si rinnova da tanti anni.
La tradizionale festa di aggregazione che la Gifra (Gioventù Francescana) e l’OFS (Ordine Francescano Superiore) gruppi ispirati a San Francesco d’Assisi ed operanti nella Parrocchia Immacolata Concezione presieduta da don Enzo Lionetti, nasce, come ci racconta la Responsabile dell’Ofs parrochhiale Angela D’Emiliana, per uscire dalla parrocchia e portare fuori lo spirito di aggregazione, per favorire la solidarietà e raccogliere fondi destinati al Centro Missionario dell’Ofs con la realizzazione di Progetti come quello denominato “Una mano per un sorriso” che ha permesso a 40 bambini della Campania non abbietti di trascorrere una vacanza grazie alla provvidenza, la Signora Provvidenza come la definiscono i francescani e alla generosità di chi partecipando alla festa aiuta a realizzare questi progetti con il suo contributo.
L’iniziativa, nasce come sagra del miele grazie all’idea di un frate padre Luigi Monaco, scomparso da diversi anni, originario di Castellammare dove facevano il miele e grazie a lui venne suggerito il nome, anche se una vera produzione del miele non c’è, mantenere questo nome vuole dare un’idea di laboriosità, di operosità collettiva.
Dietro a questa tradizione, il cui fulcro aggregativo si avrà con la festa in piazza nelle sere del 17 e 18 settembre con momenti di giochi e spettacolo, quest’anno si è voluto aggiungere un ulteriore messaggio alla festa, quello dell’educazione alla carità al vivere il Vangelo nella quotidianità, lo invitiamo a fare continuamente , ma un richiamo a valori che vanno perdendosi così Alfonso Petrone Consigliere Nazionale dell’Ofs, professore di religione, ci introduce ad un momento di spessore morale e sociale che ha fatto da prologo alla sagra venerdì 16 settembre presso il Teatro dei Platani con la conferenza dibattito sul tema:
“Legalità e nuovi stili di vita: un binomio possibile?”
Con la presentazione di Luigi Ciliberti e l’accompagnamento musicale di un virtuoso del sax quale Michele Pannone, sono da registrare le presenze degli assessori Calvanese e Campanile, che come ricorderà l’assessore allo spettacolo e alla Pubblica Istruzione Calvanese, portando i saluti del Sindaco, ricorda che vive per la quinta volta questa sagra da funzionario e che è sempre più stimolato a fare bene e dare il suo contributo alla riuscita di queste iniziative, perché di fronte ad un esempio così forte come quello della figura di Francesco, da prendere ad esempio di stile di vita, non può tirarsi indietro, non sarebbe legale per ricordare il tema dibattito, che anche il vice-sindaco di Volla gradito ospite presente in sala, nel suo saluto ai presenti ricorda che è particolarmente sensibile all’argomento legalità, in quanto più che come vice sindaco lui è in veste di assessore alla legalità, auspicandosi che iniziative del genere possano essere trasferite anche a Volla, stigmatizza un suo pensiero su come la legalità perché possa essere rispettata, è importante che si diffonda con la prevenzione, accompagnata dall’informazione.
Concludono il dibattito gli interventi dell’avvocato Andrea Viscovo, Presidente dell’Associazione Vola Alto che ha sede a Volla e che si occupa di sociale e in particolare di minori esposti al rischio dell’illegalità e l’ingegnere Giuseppe Irace Consigliere diocesano di Azione Cattolica.
L’intervento dell’avvocato Viscovo particolarmente addentro all’argomento tanto da aver istituito una borsa di studio da destinare a ragazzi delle scuole che attraverso temi, disegni e poesie tratteranno della legalità, rivolgendosi ai giovani presenti in sala, chiarisce come non basta dare una definizione del termine legalità, ma quello che meglio definisce ciò che è legale da quello che non è legale è dato dal comportamento, dall’esempio e dalla testimonianza e ricordando le parole di Giovanni Paolo II “i credenti devono essere testimoni di legalità”, anche correndo il rischio di essere derisi, perché impopolari, perché diversi in un contesto dove è normale la non legalità.
Testimoniare con l’esempio in modo concreto, solo così si sconfigge l’indifferenza e l’assuefazione a certi comportamenti.
Invitati a dare un segno concreto di testimonianza, i giovani presenti in sala non si fanno attendere, raccontando la loro esperienza di pellegrini in Spagna.
Concetta Anacleria