Si è conclusa domenica 18 settembre la festa del PDL che ha scelto come paese ospitante Scafati. Questi tre giorni sono stati ricchi di dibattiti, ma anche di accese polemiche nei confronti del PDL.
Procediamo con ordine. Venerdì 16 settembre (da sottolineare i grandi ritardi che hanno accompagnato l’inizio delle discussioni) dopo l’introduzione del sindaco di Scafati Pasquale Aliberti, c’è stato un tavolo di confronto fra i sindaci dei comuni campani al di sopra dei 50mila abitanti. I temi portanti del confronto sono stati: federalismo e fondi europei.
In merito al federalismo Luigi Bobbio, sindaco di Castellammare di Stabia, ha sentenziato: «Ritengo che federalismo fiscale e la Manovra non vadano viste come un’imposizione, ma come una sfida da raccogliere, che punti ad una gestione virtuosa».
Molto pragmatismo e concretezza si registrava nelle parole del sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella, che ha dichiarato che bisognerà avere il coraggio di far capire che le cose sono cambiate. Quelle spese che una volta si facevano con tanta facilità oggi non è più possibile farle. I cittadini devono sapere che possono essere spesi solo i soldi loro. Ha poi aggiunto che bisogna attrezzarsi e coinvolgere il privato anche nell’amministrazione dell’Ente pubblico.
Infine sui fondi europei tutti i sindaci hanno parlato dell’importanza vitale di questi fondi e dell’assoluta esigenza di sbloccarli ed indirizzarli alla regione Campania. In proposito il sindaco di Giugliano, Giovanni Pianese, ha ammesso: «I fondi del Più Europa che aspettiamo ci vengano erogati, significheranno una rigenerazione del tessuto urbano. Non poterlo ottenere vuol dire staccare ai nostri Comuni il boccaglio». Sabato, invece, la festa è iniziata prima con un tavolo con la presenza di Giampiero Zinzi commissario regionale dell’UDC, Mario Landolfi coordinatore regionale del PDL, Gennaro Salvatore Segretario regionale Nuovi Socialisti, Antonio Milo attuale Coordinatore regionale Noi Sud e Maurizio Iapicca, Coordinatore Regionale Grande Sud. Il tema più sentito è stato quello delle grandi alleanze, e sulla necessità di costruire una grande forza per il Sud. Inoltre al centro del dibattito è stata la questione allenze con l’UDC.
«Noi – Ha detto Mario Landolfi – non vogliamo dare ultimatum. Restiamo basiti quando, al Comune di Napoli l’UDC se ne va da un’altra parte, ma queste, comunque, sono strategie politiche. Abbiamo piacere di continuare l’esperienza ma vogliamo sapere se questa esperienza può vederci opposti a De Magistris. Ci sono comunque le premesse programmatiche, progettuali per avviare una trattativa».
Pronta la risposta di Giampiero Zinzi, ovviamente per l’Udc: «I motivi della lontananza dal Pdl sono vari, in primis la presenza della Lega Nord che condiziona l’agenda del Governo Berlusconi; non è vero che ci alleiamo solo quando si vince, altrimenti saremo al Governo. In Campania siamo stati all’opposizione del Governo Bassolino e, nel 2010, per evitare che il centrosinistra continuasse la sua opera distruttiva abbiamo deciso di allearci con il centrodestra. Al Comune di Napoli – ha aggiunto Zinzi – se Pasquino ha ricevuto anche i voti della maggioranza, non è da considerarsi un risultato politico ma un’indicazione del valore culturale del nostro rappresentante ampiamente riconosciuto. Inoltre, motivo di separazione è la presunzione che spesso il Pdl esercita».
Dopo gli interventi dei coordinatori, sul palco ha preso la parola il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. Il Governatore ha speso parole di grande apprezzamento per il raggiunto accordo affinchè si svolga una grandissima manifestazione sportiva a Napoli: la Coppa America. In particolare ha riconosciuto non solo l’importanza dell’evento ed il prestigio per la città di Napoli, ma anche l’importanza economica che ne potrà trarre la città partenopea. Per quanto concerne la brutta notizia dello stop dei fondi europei ha dichiarato: «Quello dello stop di alcuni fondi è notizia di questi giorni, ma non va dimenticato un dato importantissimo: su dieci progetti campani cinque sono stati approvati ed altri cinque necessitano solo di integrazione. Ricordiamoci che la Regione Campania sta lavorando affinchè i fondi Più Europa possano essere utilizzati anche dalle città medie».
Sul tema delle alleanze con l’UDC Caldoro è stato molto elastico e ha dichiarato: «Sono indubbiamente per la politica aperta agli allargamenti, ma alla base deve esserci il rispetto per i cittadini che democraticamente hanno scelto attraverso il voto. È giusto che a governare siano le persone votate”. Sulla situazione politica del PDL è stato molto chiaro dicendo che l’obiettivo sia a livello nazionale che a livello locale è quello di far crescere sempre di più il partito e farlo incamminare sulla strada dei grandi partiti americani.
Durante l’intervista il Governatore Stefano Caldoro ha voluto ascoltare i manifestanti intervenuti alla festa perché alla ricerca di una imminente risposta in merito alla problematica sul condono casa e gli abbattimenti in Campania.
«Riconfermo il mio impegno – ha concluso Caldoro rivolgendosi ad una platea attenta e numerosa – e soprattutto quello del premier Silvio Berlusconi, anche perché il procedimento esecutivo deve essere bloccato dal Governo e non dalla Regione». Infine la giornata si è conclusa con l’utlimo tavolo tra i presidenti delle provincie di Napoli, Luigi Cesaro; di Salerno, Edmondo Crielli e Sibilia di Avellino.
I tre politici hanno discusso della necessità di mantenere le provincie in quanto sono necessarie per un buon funzionamento di tutto il meccanismo statale e perché sono gli Enti che costano meno alla nazione.
Domenica 18 settembre c’è stato l’ultimo atto della convention regionale azzurra alla presenza dei coordinatori provinciali del PDL. Il loro è stato un lungo intervento incentrato sullo sviluppo del PDL e il superamento delle divisioni interne sia a livello nazionale che locale. Il coordinatore PDL della provincia di Napoli Marcello Taglialatela si è espresso in maniera alquanto poco speranzosa ed ha affermato: «Mi duole dirlo, ma io, invece, sono del parere che la gente sia veramente stanca dei partiti e sono certo che dopo il 30 settembre termine ultimo per la raccolte firme per il referendum, quest’ultimo o passerà oppure determinerà la caduta del Governo».
Dure invece sono state le parole di Cosentino coordinatore regionale PDL. In merito alla questione abusivismo ha dichiarato: «Siamo inseguiti dai comitati antiruspe, un’eredità ricevuta dal Governo Bassolino. La sinistra per venti anni ha chiuso gli occhi all’abusivismo. Quando Berlusconi ha fatto la legge per il condono, Bassolino ha contrastato la legge e oggi stiamo ancora combattendo per riaprire questi termini». Sul piano delle alleanze si è mostrato favorevole ad un accordo con l’UDC e sul superamento della frammentazione politica generale e quindi sull’importanza del bipartitismo. Infine sulla situazione nazionale ha concluso dicendo: «L’era Berlusconi inizia adesso. Mettere sotto osservazione un Premier anche nel suo privato è un’azione che mina la democrazia. L’unico obiettivo di certe sinistre e di certa Magistratura è colpire Berlusconi. Ma loro, poi, cosa propongono?»
Aniello Danilo Memoli