Furbetti di quartiere. Questo il termine usato dal comitato dei medici di base per definire i proprietari dei centri convenzionati nell’ennesima polemica che vede come protagonista la sanità cittadina. Dopo la conferenza stampa del consigliere comunale e regionale Carlo Aveta, esponente de “La Destra” di Portici, dove attaccava i centri convenzionati, rei di aver organizzato una vera e propria lotta cittadina per il ritorno di Portici nell’ASL NA3, anche i medici di base si uniscono all’attacco ricalcando i commenti del consigliere in forza all’opposizione. Infatti l’accusa lanciata dal comitato dei medici è che gli unici ad avere forti interessi nel ritorno nell’ASL NA3 sono i proprietari dei centri accreditati. Nel manifesto si legge che ai porticesi conviene usufruire degli ospedali napoletani, sicuramente più attrezzati dei malconci presidi ospedalieri di Torre del Greco e Boscotrecase. Inoltre l’apertura dell’Ospedale del Mare darebbe una sicurezza in più ai residenti della città della Reggia. Parole che ricalcano quelle del consigliere Aveta che aveva spiegato che per una semplice questione logistica ai porticesi conveniva restare nella ASL NA1, data la notevole distanza dell’ospedale di Boscotrecase (dando quasi per scontata la chiusura dell’ospedale Maresca n.d.r.) in confronto ai soli quattro chilometri di distanza del Loreto Mare. Pesanti le accuse ai centri convenzionati, che da tempo lottano per il ritorno nella ASL NA3, dato il forte debito dell’ASL NA1 ed il raggiungimento del tetto di spesa che non garantirebbe più il servizio gratuito ai cittadini. “I dati diffusi dal consigliere Carlo Aveta sono vecchi – tuona Leonardo Di Maggio, esponente del Centro Cardiologico Vesuviano -. Non capisco il modo di fare politica da parte del consigliere regionale, che ha diffuso dati risalenti a giugno ignorando quelli aggiornati. Altra cosa che non capisco è come si possa dire che l’ASL NA1 ha circa quaranta giorni di servizio in più rispetto all’ASL NA3 mischiando i dati delle branche. I confronti vanno fatti tra due branche uguali, non sottraendo o addizionando giorni a caso. Si è parlato tanto anche di una imminente apertura dell’Ospedale del Mare, ma è sotto gli occhi di tutti che i lavori sono fermi da molto tempo”. Di Maggio replica duramente anche al comitato dei medici di base: “Furbetti di quartiere a chi? Probabilmente i medici sono nervosi per la paura di ritornare al vecchio stipendio, per questo ci attaccano”. Una vera è propria bufera quella che si è abbattuta sulla sanità porticese che ha creato una enorme spaccatura in città.
Andrea Scala