L’atmosfera è diventata subito incandescente grazie all’ostruzionismo della maggioranza che ha centrato tutti gli obiettivi lasciando sul campo morti e feriti. Unica convergenza all’unanimità quella sull’acquisizione al comune della SS Trinità. Bottino abbastanza magro per la minoranza, visto che una delibera uguale era già stata approvata l’anno scorso. Inoltre l’ordine del giorno è stato più volte sovvertito cambiando gli argomenti in discussione tanto che alla fine proprio quello sulle antenne per la telefonia è stato rimandato con il beneplacito di maggioranza e opposizione.
Ma andiamo con ordine. La neo-assessora Marinella Cioffi ha illustrato le nuove linee guida sulle politiche sociali: dall’assegnazione diretta alle cooperative sociali si passa alla gestione dei vaucher. In soldoni non è più la cooperativa a prendersi in carico anziani e disabili ma è il diretto interessato che sceglierà da un elenco l’assistenza che più gli aggrada beneficiando di un “buono” del comune che compenserà i costi.
Su questo punto la minoranza si è ribellata considerando macchinoso il processo di assegnazione delle prestazioni. Inoltre i costi sono ridicoli e poco dignitosi per i lavoratori, volontari o di altro tipo, che hanno diritto a un compenso allineato alle tabelle del ministero competente. Il consigliere Maresca ha parlato di possibile incentivazione del lavoro nero. Si è aperto un accesssimo dibattito sui compensi agli operatori e le motivazioni quasi mai di natura economica che spingono i volontari ad occuparsi di anziani e disabili. Il Cons. Andrea Buonocore ha ribadito che il comune opererà un grande risparmio adottando le nuove linee guida sulle politiche sociali e che gli assistiti ne beneficeranno. Franco Lombardi ha invece intessuto le lodi del volontariato sempre scevro di speculazioni economiche. La delibera è alla fine passata con il voto contrario della minoranza.
Solo dopo l’approvazione delle linee guida hanno parlato le rappresentanze invitate da Presidente del Consiglio De Simone. E’ stata però una sceneggiata abbastanza squalificante per tutti. Michele De Angelis, coop. Gesco vincitrice di un ricorso al TAR contro il comune, ha parlato di lavoro precario e mal retribuito per i futuri addetti. Ha anche annunciato un nuovo ricorso. Raffaele Pellegrino della coop “Il Delfino” ha posto l’accento sul sistema complesso che si sta mettendo in atto a scapito degli assistiti. Le cooperative operanti sul territorio hanno invece difeso la loro professionalità con toni risentiti e appassionati, rintuzzando chi insinuava che qualche assistito si era lamentato del loro lavoro. E’ sembrato di assistere a un duello tra chi era pro o contro il lavoro svolto dagli operatori scelti dal sindaco. Se ne sono lagnati i consiglieri della minoranza Starace e Maresca, e Dilengite si è spinto a dire che il sindaco stava assumendo un comportamento sovversivo, falsificando le motivazioni del dissenso della minoranza.
C’è da rilevare, in termini di numeri, la domanda del consigliere Francesco Saverio Buonocore, più volte ripetuta alla maggioranza, e cioè se il comune, uscendo dal Piano Sociale di Zona dovrà rimborsare 50.000 € per le prestazioni comunque ricevute. La domanda è rimasta senza risposta e ben presto, secondo Buonocore, ci si ritroverà con l’ennesimo “recupero debiti fuori bilancio”.
Sonora sconfitta per la minoranza di centrosinistra anche riguardo all’ascensore in villetta Paradiso. Starace, Maresca e Scaramellino hanno ribadito di voler preservare a tutti i costi l’integrità dello splendido sito risalente all’epoca fascista. L’assessore competente Benedetto Migliaccio, nella sua relazione, ha ricordato che il progetto è inserito in un più complesso piano di mobilità alternativa sul territorio e va approvato per non perdere il finanziamento. Ha tuttavia esposto, a nome di tutto il Consiglio Comunale, la volontà di apportare una variante al progetto per lasciare intatta la villetta Paradiso. I consiglieri Starace, Scaramellino, Maresca, pur apprezzando la buona volontà della maggioranza, hanno votato contro la delibera che non garantisce la salvaguardia di un bene cittadino di inestimabile valore. Soddisfatto invece Dilengite che ha ritenuto sufficienti le buone intenzioni della maggioranza e ha votato a favore.
Maria D’Ordia