Anche questa volta si è ripetuto “o’miracolo ‘e San Gennaro”. Alle 9:11 l’Arcivescono di Napoli, il Cardinale Sepe ha annunciato che il prodigio è avvenuto e che il sangue era già sciolto quando la teca che lo contiene è stata prelevata dalla cassaforte. Secondo la tradizione, il miracolo è di buon auspicio per la città che, qualora non dovesse verificarsi la liquefazione del sangue del patrono, andrebbe incontro a sciagure.
Dopo le polemiche seguite alla proposta del governo di abolire le feste patronali, sia il Cardinale sia il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris dicono la loro. Secondo l’arcivescovo: “A nessuno è permesso cambiare la natura religiosa di questo evento. Bisogna fermare chi non vuole che la città ritorni ad essere se stessa, all’altezza di una storia che nessuna crisi potrà mai mettere in ombra e cancellare”.
Il Primo Cittadino partenopeo, che pure è intervenuto alla manifestazione, ha rincarato la dose: “Il giorno di San Gennaro – ha detto – è un giorno che fa parte della storia di questa città, è una tradizione popolare, identitaria e religiosa che unisce”, ha poi aggiunto: “Napoli è una città in cui c’è una comunità cattolica, ma anche laica, ebraica, musulmana. Il miracolo di San Gennaro fa bene alla città, ma Napoli non ha bisogno della religione e dei miracoli per andare avanti, ma del lavoro duro delle persone”.
La presenza massiccia della popolazione ed il lungo applauso che ha accolto la reliquia, dovrebbero da sole smorzare la polemica. I cittadini sono disposti a tirare la cinghia e a sacrificarsi, ma non rinunciano alle tradizioni che costituiscono parte della nostra identità.
Anna Bottone