Il Gazzettino vesuviano | IGV

Ctl Campania: pareggio amaro nel Salento

NARDO’                        1

CTL CAMPANIA          1

 

NARDO’: Salerno 6, Febbraro 6, Centanni 6,5 (42’ st Rizzo sv), R. Veron 6,5, De Toma 6, Mirabet 6,5, Pereyra 7, Puglia 5,5 (48’ st De Razza), Garat 7, P. Veron 6, Meuli 5,5 (10’ st Puce 5,5). In panchina Leopizzi, Vetrugno, Pagnotta, Mariano. All. Longo 6

CTL CAMPANIA: Borrelli 6, Pellini 7,5, D’Alterio 7, Di Palma 6,5, Baratto 7, Cavallini 7, Narciso 6 (8’ st Fiola 6), Barone 6 (3’ st Trematerra 7,5), Schiavi 6 (1’ st Varone 7), Di Paola 6,5. In panchina Monteleone, Russo, Fiorillo, De Luca. All. Campana 7,5

ARBITRO: Costantini di Pescara 5

MARCATORI: 47’ pt Garat, 37’ st Pellini

NOTE: ammoniti Centanni, D’Alterio, Di Palma, Varone, Olivieri; spettatori 1500 con rappresentanza ospite

 

NARDO’ – Un Campania coriaceo, tosto ed agguerrito esce indenne dal ‘Giovanni Paolo II’ di Nardò e strappa un punto alla più quotata formazione salentina. Nella ‘bolgia’ dell’impianto leccese i ‘guerrieri’ di mister Campana riescono nell’intento di restare imbattuti contro un avversario difficile. La formazione biancazzurra deve rinunciare a Gismondo Gatta, vittima di un infortunio muscolare: a centrocampo giostrano capitan Di Palma (alla prima stagionale) e Olivieri. Nonostante la botta alla caviglia rimediata in allenamento Cavallini è presente al centro della difesa insieme a Baratto: eccellente la prestazione della coppia arretrata napoletana riuscita nello scopo di fermare il forte attacco granata. Nel ‘Toro’ rientra Pereyra dopo la squalifica, schierato esterno a destra nel 4-3-3 di mister Longo, che preferisce l’under Salerno a Leopizzi tra i pali. Il Nardò parte forte: al 10’ si fa vedere Pablo Veron, conclusione alta. I padroni di casa premono sull’acceleratore, ma il Campania rintuzza bene le avanzate di Garat e compagni. Poco prima del quarto d’ora Di Paola se ne va come un fulmine sulla fascia sinistra, ma il tiro termina sull’esterno della rete. Barone scarica il sinistro dai 25 metri, palla di poco a lato. Il Nardò va a folate, il Campania si difende bene: ai granata restano i tiri da fermo, Borrelli prima è bravo a coprire il suo palo sul piazzato di Pereyra, ma non può nulla sul tiro calibrato di Garat che regala il vantaggio ai suoi su una punizione lasciata tirare a tempo scaduto. Nella ripresa Campana cambia, dentro Trematerra, Varone il baby Fiola per Schiavi, Barone e Narciso: il match cambia. Trematerra mette i brividi due volte al pubblico di casa, ma prima Salerno ci mette i pugni, poi la sua ‘puntata’ sfiora l’incrocio. E la mole di gioco costruita dai ‘guerrieri’ regala i suoi frutti al 37’: Pellini trova il tempo giusto per l’inserimento sul corner di Olivieri e timbra il gol del pareggio che porta i ‘guerrieri’ a 7 punti in tre partite. Un ruolino di marcia importante per la conquista della salvezza.

INTERVISTE

Un punto prezioso su un campo difficile: la lucida analisi di mister Campana elogia l’operato dei suoi ragazzi usciti indenni dal l’impianto salentino. “Alla luce del computo delle occasioni create – spiega il tecnico biancazzurro – ritengo il pareggio un risultato giusto, anche se il Nardò ha avuto un maggiore volume di gioco. Va da sé che entrambi gol sono arrivati su calci piazzati”. La realtà dei fatti, però, parla che con le sue mosse (Trematerra e Varone in particolare, fuori Schiavi e nessun punto di riferimento dato ai granata) l’allenatore ha cambiato la partita: “I cambi si fanno per cercare di raddrizzare la gara – sottolinea il trainer – Trematerra è uno che tiene palla ed accorcia la squadra”. Il Campania, dunque, resta ai posti alti della classifica proprio come il Nardò: “Loro sono attrezzati per fare un campionato diverso dal nostro, anche se i miei giocatori non sono da meno a quelli del Nardò, che punta a vincere il torneo, mentre noi dobbiamo fare più punti il prima possibile per toglierci dalle zone calde”. Il suo collega Longo, però, parla di due punti persi: “Il Campania ha creato poco ed ha capitalizzato la massimo quello che è stato un nostro errore comportamentale. Abbiamo sbagliato a non chiudere prima la partita”.

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