Trasporti al collasso: a pagarne le conseguenze i lavoratori pendolari di Fiat e Alenia

Il collasso in cui precipita il sistema dei trasporti in Campania comincia a mietere le prime vittime. I lavoratori pendolari di Fiat ed Alenia che vivono nell’hinterland stabiese. Parliamo di diverse centinaia di lavoratori alle prese con un rincaro dei prezzi per la loro mobilità del 100% ed un notevole aumento dei tempi di percorrenza che fa si che quasi si raddoppia la giornata lavorativa degli stessi operai. Su queste premesse il gruppo consiliare del Pd stabiese ha raccolto le istanze di alcune rappresentanze dei lavoratori ed ha inteso sentirne le ragioni martedì 20 luglio presso la sede del Pd. A tale incontro farà seguito un assemblea cui saranno invitati i vertici regionali del Pd per rappresentare tali ragioni in consessi più ampi.

Testimone della vicenda è Carlo De Simone operaio e Rsu Fim-Cisl Pomigliano: “Noi lavoratori dell’hinterland stabile torrese avevamo due bus, Scanzano chiosco e Terme vecchie con percorrenza sino all’ingresso della Na-Sa Torre Sud e consentivano sin dai primi turni del mattino il trasporto dei lavoratori alla sede Fiat ed Alenia di Pomigliano comprendendo tutti i turni mattutini pomeridiani ed intermedi per un totale complessivi di cinque corse in andata e cinque di ritorno.

Di punto in biancola Eavbusha sottratto quattro corse in andata e quattro in ritorno lasciando la sola mattutina per il primo turno in andata delle 4,35 e il recupero dell’ultimo turno alle 22,10, il tutto con la messa a disposizione di un solo bus, variando anche il percorso di talché una buona fetta di fruitori in particolare dell’area torrese viene tagliata fuori. Eguale sorte tocca ai lavoratori residenti nei paesi vesuviani.

Tutto ciò comporta un disagio in termini di tempo costringendo i lavoratori a lunghe tratte per il rientro ovvero navetta fino alla Circumvesuviana di San Giogio e quindi coincidenza per il rientro aumentando fino ad un paio d’ore in andata e due ore per il rientro i tempi complessivi di raggiungimento del posto di lavoro e del ritorno a casa. Da tale soluzione sono completamente esclusi gli impiegati i quali ad oggi possono raggiungere la destinazione solo su rotaia con diversi cambi o con mezzi propri.

Ma soprattutto tale disagio comporta enormi se non insostenibili sacrifici economici aumentati del 100% penalizzando la busta paga di chi per un proprio diritto si reca al lavoro.

Da ultimo mi preme sottolineare che per i lavoratori dell’area dei Monti lattari (Lettere, Casola, Gragnano e Santa MariaLa Carità) la tratta è stata completamente abolita per cui questi sono costretti a viaggiare con mezzi propri.

La nostra richiesta è un ripristino ad horas delle linee preesistenti che consentano ai lavoratori di andare in sede in maniera più agevole. Al contempo invitiamo i sindaci della zona ed in particolare quello di Castellammare di Stabia ad attivarsi in regione per la tutela degli interessi dei lavoratori della Fiat e Alenia Pomigliano.

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