“ Siamo stati traditi dalle stesse istituzioni – ha commentato un gruppo di operai del cantiere – che avevano tramite i mass media pubblicizzato il progetto definendolo occasione di sviluppo socio economico per l’intero hinterland vesuviano. Non si possono lasciare senza lavoro padri di famiglia dall’oggi al domani senza addurre motivazioni concrete e plausibili: a nostro avviso si sarebbero potuti e dovuti prevedere a monte i dissesti finanziari che di fatto hanno intralciato la realizzazione di un’opera nella quale noi per primi credevamo ciecamente. Lanciamo un appello alle forze sociali e in particolar modo ai sindacati perché si riaccenda la fiamma della speranza in chi non chiede altro che di lavorare e di vivere con dignità la propria condizione di essere umano”. “ Desidero manifestare piena solidarietà – ha concluso l’opinionista sociale Elvira De Bernardo – alle mamme , alle mogli degli operai rimasti senza lavoro invitando le stesse ad offrire massimo sostegno morale ai propri cari. E’ indispensabile infatti non sentirsi soli, in balia degli eventi, la crescita socio economica di una società moderna degna di tale appellativo passa essenzialmente per la tutela del diritto al lavoro”.
Alfonso Maria Liguori