E’ bastata una intensissima ora e mezza per ricordare Giancarlo Siani. Nel giorno esatto della sua morte, 26 anni dopo, a pochi passi dal luogo della tragedia, i ragazzi delle scuole medie e superiori, le massime autorità cittadine e regionali, erano fianco a fianco per far vivere ancora “un giovane straordinario nella sua semplicità”, come dice il fratello Paolo. Numerose le autorità presenti, tra cui anche il presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi, il commissario anti mafia Franco Malvano, Antonio Amato, presidente della commissione regionale per i beni confiscati alle mafie, l’ambasciatore inglese e le più alte cariche del corpo della Polizia. “Giancarlo aveva semplicemente l’entusiasmo di fare il lavoro che aveva sempre sognato, e lo voleva fare bene” – Paolo Siani, di poche parole apre la manifestazione sulle “Rampe Siani”, nel cuore della collina del Vomero. Don Tonino Palmese, presidente di Libera Terra Campania, ringrazia la fondazione Polis, che ha fortemente voluto questo evento: “Siani è stato ucciso dalla doppia morale, da chi magari insegnava e poi vendeva i diplomi. Anche Gesù ha detto “Il vostro parlare sia frutto del “si-si” o del “no-no”: la doppia morale è sempre dietro l’angolo e contro di essa dobbiamo combattere” Anche Alessandro Clemente, presidente del comitato familiari con vittime della mafia, ha tenuto a sottolineare: “A dispetto delle polemiche di queste settimane, Torre Annunziata si è fortemente mobilizzata per il ricordo di Siani: i nomi che vogliamo dimenticare sono quelli dei clan, non quelli delle persone come Giancarlo.” Presente anche il Prefetto di Napoli Andrea De Martino, che ha rivolto un accorato appello ai numerosi studenti presenti: “La camorra si sconfigge anche con gesti insignificanti: rispettare le regole più semplici. Qualcuno ha detto “beato il popolo senza eroi”, e noi speriamo che di eroi non ne dovremmo più commemorare” – ha concluso il Prefetto. Stefano Caldoro, governatore della Regione Campania, cosi esprime la sua partecipazione: “Io sono giornalista, ma poi ho intrapreso altre strade: per questo capisco molto bene come il ricordo di Siani sia di fondamentale importanza per l’esempio che noi tutti dobbiamo avere – prosegue il governatore – “Dobbiamo anche però chiederci perché è stato possibile tutto questo: Siani era rimasto solo, e noi oggi dobbiamo mettercela tutta perché nessuno rimanga solo in queste battaglie” Poi la conclusione del sindaco de Magistris: “Siani è un esempio di vita per tutti noi, ed è nostro compito non lasciare che col tempo sia ricordato solo il suo nome: la sua storia si deve conoscere e deve essere raccontata, per questo abbiamo già avviato il progetto “Piazza della Legalità”, una vera e propria piazza dove ci saranno soprattutto le testimonianze tangibili delle persone che hanno dato la loro vita per la lotta alla criminalità”. Alcuni studenti delle scuole medie hanno letto i loro pensieri: pensieri semplici, ma non per questo meno speciali dei discorsi delle “persone importanti”. Mario De Angelis