“Si tratta – spiega Odierna – di un progetto di grande importanza sociale e culturale che ha raggiunto il suo obiettivo primario offrendo sia ad insegnanti di sostegno e curriculari, che ne hanno fatto richiesta, che ad operatori sociali e volontari un importante momento di aggiornamento e formazione nel campo della tiflologia e della tiflodidattica.In considerazione del fatto che la minorazione visiva rappresenta un fattore di alto rischio nell’insorgenza di “distorsioni psicotiche della relazione” che possono condurre i soggetti non vedenti o ipovedenti alla chiusura e a condotte di isolamento dal mondo, è necessario evitare tale rischio costruendo, con la scuola e le organizzazioni sociali, un percorso diretto all’accettazione della minorazione facilitando, di conseguenza, il percorso di apprendimento e di sviluppo dei soggetti non vedenti e ipovedenti in età evolutiva».
«Dopo l’iniziativa delle cene al buio, il cui obiettivo è stato quello di sensibilizzare il mondo istituzionale e la comunità tutta sulle problematiche che attanagliano la realtà quotidiana dei ciechi e degli ipovedenti – conclude Odierna – ho ritenuto opportuno dare il mio sostegno ad un’ulteriore iniziativa volta, per l’appunto, a contribuire al miglioramento della qualità della vita dei non vedenti e degli ipovedenti”.