Sant’Anastasia merita il titolo di Città. Su questa proposta del Sindaco, dott. Carmine Esposito e dell’assessore ai Grandi Eventi, dott. Felice Manfellotto, il Consiglio Comunale è unanime: la delibera va approvata, con via libera per avanzare istanza al Ministero dell’Interno, che potrà proporre la richiesta al Presidente della Repubblica, al quale spetta concedere il titolo di Città con apposito decreto.
Alcune delle motivazioni nascono da: la storia di Sant’Anastasia, passata e presente; i beni e i luoghi naturali, architettonici e religiosi ( Santuario della Madonna dell’Arco, famoso in tutto il mondo; il Borgo storico e antico di Sant’Antonio, ove si svolge da trent’anni il Presepe Vivente; il Convento e chiesa dei Frati Minori Conventuali di S. Francesco d’Assisi; la fonte Olivella, sita sul Monte Somma nella parte di territorio di Sant’Anastasia che è compreso nel Parco Nazionale del Vesuvio); le tracce e reperti archeologici volti a testimoniare che il territorio è stato abitato sin dall’antichità; i prodotti tipici come il pomodorino, la catalanesca e l’albicocca (patrimonio UNESCO), nonché quelli artigianali del ricamo e dell’antica arte della lavorazione del rame; la posizione strategica: poco distante da Napoli, Nola e Pompei, nonché importante crocevia di collegamento tra i Comuni Vesuviani e il Capoluogo di Provincia; i servizi offerti e le politiche sociali in favore dei soggetti più svantaggiati e il numero degli abitanti, che alla data del 01.01.2011 è di n. 28.827.
L’assessore Manfellotto, nel civico consesso di ieri, non ha trattenuto l’emozione nel presentare la delibera, soprattutto quando ha spiegato di aver voluto che non fosse un semplice documento a norma di legge, ma un atto pregnante e, per questo, corredato di una relazione storico-archeologica, commissionata al prof. Antonio De Simone, archeologo locale noto per gli scavi a Somma Vesuviana e di una relazione socio-culturale da egli stesso approntata.
Un’emozione che ha toccato molti presenti più da vicino quando ha letto un passaggio della sua relazione:” …Dopo la conclusione della seconda guerra mondiale, il territorio è stato interessato da insediamenti produttivi della media industria quali la ex FAG (produttrice di cuscinetti a sfera utilizzati dalle ferrovie e dall’aeronautica di tutto il mondo) ela CorderiaNapoletanache contribuirono all’economia locale, con importanti e positive ricadute sul potere di acquisto delle famiglie anastasiane, determinando il processo di miglioramento dell’ integrazione sociale di quella parte della popolazione considerata meramente “braccia da lavoro”, in risposta ai conservatori e ricchi vessatori dell’antico potere risalente all’epoca feudale e successivamente borbonica. Finalmente gli operai, gli uomini da fatica o forse, meglio gli uomini della plebe, ottenevano il riscatto sociale e i propri figli (grazie al salario riconosciuto) potevano permettersi di frequentare gli studi, altrimenti riservati ai discendenti dei ricchi, tant’è oggi la popolazione anastasiana vanta numerosi professionisti figli di venditori ambulanti o di operai”.
Massima è stata l’attenzione dei consiglieri e non appena l’assessore ha ufficialmente ed accoratamente chiesto a tutti di votare la delibera all’unanimità, la minoranza attraverso il dott. Giovanni Barone (PD) ha espresso “felicitazioni all’assessore” e ha dichiarato “la votazione favorevole al documento ben illustrato e di portata storica per Sant’Anastasia”.
“E’ un atto di grande valore politico-amministrativo – afferma il sindaco Carmine Esposito – e, quando avremo il decreto dal Presidente della Repubblica, anche la cittadinanza ne comprenderà la portata, perché Sant’Anastasia è veramente un territorio insigne per ricordi, tradizioni e monumenti storici e anche per l’attuale importanza commerciale e turistica”.