Scoppia la rivolta dei genitori degli alunni iscritti nelle scuole cittadine per il sempre più probabile mancato avvio del servizio di refezione scolastica. Entro il 3 ottobre avrebbe dovuto iniziare il servizio mensa in tutte le scuole primarie e dell’infanzia presenti sul territorio, ma dalla Direzione scolastica Regionale fanno sapere che il problema principale è rappresentato dalla mancanza di personale Ata, cioè non vi sarebbero sufficienti operatori ausiliari atti a garantire la distribuzione dei pasti e la sicurezza e l’igiene nei plessi scolastici. I genitori hanno scatenato la loro rabbia nell’ambito dell’incontro avuto con l’assessore alla Scuola Luigi Bellocchio e alcuni dirigenti scolastici tenutosi presso la Sala Consiliare comunale. La mancata partenza del servizio di refezione arreca seri problemi alle famiglie dei piccoli alunni sia in termini di ore perdute a scuola sia per problemi logistici per i genitori che, se entrambi a lavoro, sarebbero costretti o a chiedere l’aiuto di domestici (per chi se li può permettere) o parenti presenti sul territorio (per chi li ha) nell’accompagnamento dei figli a scuola o addirittura a non mandarli per niente. “Combatteremo affinché siano salvaguardati i diritti dei nostri figli – urla a gran voce una mamma – siamo disposti anche a spiccare una denuncia per interruzione di pubblico servizio o a informare il Presidente della Repubblica di quanto sta accadendo”. “E’ la prima volta in cui ci troviamo di fronte ad una situazione così drammatica – dice l’assessore Bellocchio che ha sposato totalmente le ragioni dei genitori in protesta – la scuola sta affrontando una crisi inverosimile. Senza personale docente al completo, senza collaboratori scolastici, senza refezione, con problemi di sicurezza e igiene annessi, ci sentiamo stretti in una morsa. L’amministrazione si sta impegnando sia a livello provinciale che regionale per fare pressione sul governo centrale al fine di risolvere una situazione che diviene via via sempre più insostenibile. Ho chiesto al sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo in qualità di presidente dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), di farsi garante delle nostre rivendicazioni al fine di far istituire un tavolo tecnico sulla questione a Roma. La refezione, se partirà entro massimo il 10 ottobre, prevediamo di dare priorità alla scuola primaria>>. Quindi, stando così le cose, a farne le spese sarebbe quella dell’infanzia, contravvenendo al decreto ministeriale 89 del 29 marzo 2009 che prevede si svolgano in esse circa 40 ore settimanali. “Quello della mancanza di personale è un problema atavico – sostiene Lidia Pisaniello, dirigente del IV circolo didattico, il plesso scolastico costituito da 6 edifici dove pesante è il disagio provocato dai tagli draconiani – i parametri inerenti il numero di collaboratori in rapporto al numero di iscritti è discutibile. Ad esempio, due piani divisi da pochi gradini vengono conteggiati come un unico piano, ma dell’ampiezza di due piani, ed inoltre, le classi della scuola dell’infanzia, seppure ubicate in una struttura indipendente, sono sommate a quelle della scuola primaria”. Bocciata la proposta dell’assessore Bellocchio di integrare ex Lsu per sopperire alla carenza di personale, “poiché – spiegano i dirigenti scolastici – possono essere utilizzati solo per attività di pulizia nei locali della scuola e non per la sorveglianza”. Intanto, genitori, alunni e assessore hanno in programma, se la situazione dovesse degenerare, di inscenare una protesta pacifica di tipo “ecologico”, come la pulizia di alcuni locali scolastici, muniti di ramazze e pettorine.
Claudio Di Paola