Da 12 mesi il PD stabiese combatte per il ripristino del Servizio di Prevenzione dei tumori al seno dell’ASL NA3sud a Castellammare di Stabia, ormai in completo disarmo da aprile.
Già in occasione dell’avvio della protesta a settembre 2010, il Partito Democratico aveva coinvolto l’amministrazione comunale mettendo a corrente di quanto accadeva il sindaco e chiedendo la sottoscrizione della petizione anche ad assessori e consiglieri.
Olimpia de Simone, Rosanna Esposito ed Erminia Tommasino, in rappresentanza del PD stabiese, hanno incontrato gli assessori Rosanna Angiò e Francesco Balestrieri mostrando tutta la documentazione delle attività messe in essere da settembre 2010 ed in particolare le 3400 firme della petizione raccolte tra i cittadini stabiesi per la richiesta di riattivazione del servizio.
La situazione è sempre più grave e ormai, nonostante le promesse della dirigenza dell’ASL, le 5000 donne che erano seguite dal Servizio stanno ricorrendo ai centri privati, rinunciando al diritto alla salute non potendo essere seguite in toto dalla stessa struttura con la garanzia della professionalità, della continuità, dell’efficienza dei macchinari e dell’esperienza che garantivano l’efficacia del monitoraggio.
L’incontro è stato proficuo ed hanno assicurato che anche loro interverranno presso la dirigenza dell’ASL unendosi all’iniziativa del PD per la pronta riattivazione del servizio.
Ultimamente anche numerosi consiglieri e consigliere di maggioranza hanno richiamato l’attenzione su questa inaudita vicenda balzata agli onori della cronaca grazie all’impegno dei democratici ed, in particolare, delle democratiche stabiesi felicemente sorprese che anche coloro che si rifiutarono di sottoscrivere la petizione sono ora preoccupati della salute delle donne della Città e del circondario.
Il PD, attraverso l’impegno costante dei suoi dirigenti, non demorderà e finchè il Servizio non funzionerà con l’efficienza e l’efficacia che garantiva fino a febbraio 2010 muoverà nuove forme di protesta affinché i responsabili dell’ASL svolgano il proprio ruolo ripristinando in tempi brevi l’attività e i macchinari e garantendo il diritto alla salute negato da tale situazione.