La visita ufficiale del Presidente della Repubblica a Napoli è stata densa di appuntamenti e di contenuti.
Hanno risuonato in tutta la penisola infatti, le sue dichiarazioni sulla Padania e sulla situazione italiana, passando per la necessità della riforma elettorale e sulla fiducia nelle istituzioni.
Nella mattinata di venerdì il sindaco de Magistris si è recato alla residenza partenopea del Presidente, villa Rosbery: colloquio privatissimo di cui sono trapelate solo poche indiscrezioni. “Abbiamo parlato di emergenza rifiuti e del territorio” – fa sapere brevemente il sindaco.
Nella stessa giornata il Presidente si è recato alla facoltà di giurisprudenza di Napoli, dove ha tenuto un esclusivo dibattito con i docenti della facoltà: “C’è sempre un po’ di emozione nel tornare nella mia vecchia università, ma non è la prima volta che ci torno, in questi anni sono venuto qui più di una volta” – dichiara alla stampa all’uscita dalla sede universitaria.
Sempre venerdi, presso il Teatro San Carlo, ha inaugurato la stagione sinfonica con “L’Oratorio Terra”, commissionato in occasione delle celebrazioni per i 150° anniversario dell’Unità d’Italia, con l’esibizione dell’ orchestra ensemble di Scampia, Sanitaensamble, formata dai ragazzi del quartiere: “Questi ragazzi sono l’esempio di ciò di più importante che si può fare sul piano sociale anche nei quartieri più difficili di Napoli” – ha dichiarato, mettendo l’accento sul valore politico dell’impegno sociale: “La politica – ha detto – siamo tutti noi. È politica anche costruire qualcosa di fondamentale dal punto di vista sociale per rendere possibile ciò che altrimenti non sarebbe possibile”
Sabato poi ha presieduto, insieme alle autorità massime regionali e accademiche, all’inaugurazione dell’anno accademico. Poi si è spostato al rione Sanità, successivamente il Presidente ha raggiunto il carcere minorile di Nisida. Qui ha sottolineato “Con il ministro della Giustizia Nitto Palma abbiamo parlato del problema del sovraffollamento delle carceri appena è stato nominato, ed abbiamo messo a fuoco alcune possibilità di intervento – ha proseguito il Capo dello Stato – ma non dobbiamo pensare nei termini di tutto o niente. Dobbiamo fare passi rapidi per un cambiamento radicale della situazione che è una vergogna”
A conclusione della visita, le impressioni del Presidente sulla città sono positive: “Dopo i colloqui che ho avuto con il presidente della Regione Campania e con il sindaco di Napoli, vedo la possibilità di una sinergia e di una convergenza fra pubblico e privato”. Napolitano ha inoltre definito i risultati ottenuti dal Terzo Settore “un esempio bellissimo di quel che si può costruire nel cuore di Napoli” – e poi – “Esprimo un di più di speranza e di fiducia vedendo di quante risorse dispone questa città”
Non sono mancati appelli, in primis quello di don Luigi Merola, che ha scritto una lettera al Presidente: “Caro Presidente, doveva visitare l’altra Napoli, quella che non fa rumore: doveva entrare nei nostri quartieri abbandonati, sia dalla politica locale che nazionale. Restando in attesa di un cortese riscontro, la saluto con grande rispetto” – scrive don Merola.
Parlare di polemica sarebbe sbagliato, si è trattato piuttosto di preparare l’occasione per un prossimo incontro con uno dei simboli della lotta alla camorra e di Napoli.
Mario De Angelis