Il consigliere di Boscoreale Francesco Paolo Oreste, in seguito al consiglio comunale dello scorso venerdì 30 settembre, si esprime su Cava Sari: «In un futuro più che prossimo la discarica costerà delle vite umane al nostro territorio. Il prezzo che pagheremo saranno tumori e leucemie, sarà tutto ciò che ovunque fa da contorno a discariche e sversamenti. Questo accadrà a causa dell’incapacità politico-amministrativa e l’accanimento interessato di lobby economico-camorristiche che hanno fortemente voluto quest’assurda scelta di impiantare una discarica in un Parco Nazionale».
A breve la discarica Cava Sari chiuderà e non è stato ancora varato dalla Provincia di Napoli un piano alternativo di gestione e smaltimento rifiuti: «E ora? Cosa si prospetta con la chiusura del mostro?- si chiede Oreste- I cittadini temono nuove invasioni di spazzatura e nuove discariche, ed il sindaco Gennaro Langella e le istituzioni locali, invece di nascondersi dietro a un dito, hanno il dovere di dare risposte e, soprattutto, di rappresentare in tutte le sedi possibili la totale indisponibilità di questo territorio e questa cittadinanza a sopportare nuove discariche e nuovi sversamenti».
La posizione del consigliere di Boscoreale è netta anche per quanto riguarda il “dopo Cava Sari”: «Bisogna battersi per le bonifiche e non pensare a nuove buche da riempire con veleni e spazzatura».
Anche il primo cittadino Langella si schiera nettamente contro un’altra discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio, in seguito alla decisione dell’Unione Europea della messa in mora e della necessità di aprire nuove discariche: «Sono preoccupato di quello che accadrà dopo la chiusura di Cava Sari- afferma il sindaco-, ma questo territorio è già colmo di discariche e i cittadini possono essere sicuri che Cava Vitiello non si aprirà. Sono deciso a battermi affinché ciò non accada, anche perché c’è stata una legge che l’ha cancellata; inoltre io e tutti gli altri sindaci dei comuni vesuviani abbiamo firmato un documento nel quale all’unanimità ci opponiamo ad un’altra eventuale discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio».
Giovanna Sorrentino